Il tono di voce è quello di chi ha avuto consapevolezza di essersela vista brutta ma, grazie ad un’esperienza lunga cinque anni, è riuscito già a mettersi alle spalle, seppur parzialmente, l’inferno di fuoco e fiamme vissuto pochi giorni fa sulla Statale 131 a Siligo. Il fumo, l’aria irrespirabile, i kalashnikov visti abbastanza da vicino: Giuseppe Silvetti, 38 anni, è uscito dall’ospedale con una sospetta rottura del legamento crociato anteriore destro e del menisco. Si può dire, quindi, che è stato dimesso “quasi” sulle sue gambe: “Dovrò fare una risonanza magnetica, se la rottura del ginocchio sarà confermata non potrò più fare il calciatore e mi metterò ad allenare. Stavo giocando nel Bultei, aiutando la squadra a salvarsi”. Ora tutto, o quasi, cambia. “Ho avuto sangue freddo e sono riuscito a mantenerlo, sapevo cosa dovevo o non dovevo fare durante l’assalto. L’autista del furgone che stavo scortando, a causa dell’impatto contro il camion dei rifiuti piazzato dai malviventi, mi è caduto sopra”. Da qui i danni ad una gamba: “Venti giorni di infortunio segnati dall’Inail, i medici mi hanno tolto una scheggia da una tibia e ho ricevuto anche un colpo al costato”. Nessun proiettile, per fortuna o per miracolo.
“La prima persona che ho voluto sentire è stata mia moglie, subito dopo i miei parenti”, racconta il dipendente della Vigilpol. “Il mio equipaggio ha fatto tutto ciò che doveva fare”. Cosa non è dato saperlo, motivi di privacy, ma di sicuro si tratta di tecniche e azioni grazie alle quali è stato possibile scongiurare un bagno di sangue. Giuseppe Silvetti è sicuro, nel suo futuro c’è sempre il lavoro da guardia giurata armata: “Continuerò a fare questo mestiere ma spero in aiuti maggiori dallo Stato. Oltre all’aspetto economico, ricordo che la paga base è di 120 euro ma io facendo 220 ore al mese prendo 1800”. L’sos a Roma è per la sicurezza che va garantita molto di più quando si trasportano, soprattutto, quattro milioni di euro, che è il bottino dei banditi: “È l’ennesima volta che viviamo un attacco a un portavalori, purtroppo non si vedono ancora grossi cambiamenti che potrebbero arrivare solo con l’interessamento delle istituzioni”.












