È a Cagliari da sedici mesi e, dopo aver vissuto in un centro d’accoglienza, adesso ha un piccolo appartamento nel rione di Is Mirrionis. Per pagare l’affitto chiede l’elemosina fuori dalla chiesa di San Paolo ma riceve anche qualche piccolo aiuto da altre persone. John, 29 anni, fugge dalla Nigeria e, dopo una prima tappa in Libia, arriva in Sardegna a bordo di un gommone. “Lapa lapa”, così i nigeriani chiamano quel mezzo di trasporto che, per loro, rappresenta una salvezza. Da cosa? “Dal lavoro che non c’è e dalla corruzione. Qui qualche persona mi aiuta, ma la vita è molto difficile, non ho un’occupazione”, racconta il ventinovenne, che spesso si rivolge – per avere un po’ di cibo e un po’ di conforto morale – al Centro di ascolto parrocchiale della chiesa di piazza Giovanni XXIII.
“La mia compagna è incinta, voglio sposarmi perché così il Governo può darmi un lavoro e anche un’assistenza familiare. Cagliari è ok, ma il grosso problema è che non c’è lavoro”, osserva John. Il desiderio più grande per un giovane che, dopo mille peripezie, riesce ad arrivare nel benestante Occidente? “Vivere qui per sempre”.











