“Inquinamento alla Marina: l’impatto acustico in Piazza Yenne oltre ottocento volte quello consentito”

Dura denuncia dei residenti della Marina contro la decisione del consiglio comunale che amplia ovunque i tavolini: “La Santa alleanza tra centro destra e centro sinistra genera mostri in odio ai residenti e in pregiudizio della loro vita”


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“Inquinamento alla Marina: l’impatto acustico in Piazza Yenne oltre ottocento volte quello consentito”. Dura denuncia dei residenti della Marina contro la decisione del consiglio comunale che amplia ovunque i tavolini: “La Santa alleanza tra centro destra e centro sinistra genera mostri in odio ai residenti e in pregiudizio della loro vita”yenne. 

Lo afferma in un comunicato Enrico Marras, presidente del comitato Rumore No Grazie: “Il Consiglio comunale di Cagliari ha approvato la delibera di modifica del Regolamento per la concessione del suolo pubblico per mescita e ristorazione all’aperto. Assunto a pretesto l’ignaro covid 19,  la delibera consente di fatto  l’ampliamento  delle aree nella disponibilità dei pubblici esercenti, l’aumento dei posti a tavola, il rischio di pericolosi assembramenti, l’incremento sconsiderato dell’inquinamento acustico ambientale. Con la certa conseguenza di acuire le sofferenze dei residenti.

Quale sia la causa primaria dell’inquinamento acustico ambientale è noto da anni così come sono certe le inadempienze e le violazioni di legge del Comune e della Regione. E’ lo stesso Comune di Cagliari che obtorto collo ha dovuto prendere atto che “La principale sorgente sonora è stata individuata nell’aggregazione di persone, richiamate dall’attività dei locali che offrono servizi ai tavoli all’aperto atte a conversare e talvolta a schiamazzare all’esterno dei pubblici esercizi (Piano di Risanamento Acustico- Relazione Tecnica, p. 96, 31 maggio 2017). A quella risultanza  si era giunti  con rilevamenti fonometrici eseguiti il 31 marzo 2017!  E pur tuttavia, già in bassa stagione, l’impatto acustico in piazza Yenne in fascia oraria notturna, solo per fare un esempio, era  risultato superiore di oltre ottocento volte  quello consentito. Ma già nel 2013 nella stessa piazza e nel 2014 in via Dettori e scalette Santa Teresa (quartiere Marina) c’erano stati i rilevamenti fonometrici fatti dall’ARPAS, su richiesta del prefetto Alessio Giuffrida, che avevano portato alla “intimazione” al Comune di adottare provvedimenti straordinari e urgenti a tutela dei residenti in attesa di dotarsi del Piano di Risanamento Acustico, a quel punto obbligatorio. Nulla è stato mai fatto dalle Giunte di ecologisti inquinatori del Centro- sinistra. E le cose si sono talmente aggravate con l’invasione di tavoli e sedie in ogni strada e stradina che l’Assessorato Regionale dell’Ambiente ha dovuto riconoscere lo stato di “emergenza sanitaria” dei quartieri di Marina e Stampace (16 settembre 2016). Provvedimenti incisivi conseguenti?  Nessuno, quantunque ci fosse già stata la condanna del Comune di Cagliari per inquinamento acustico ambientale (Sentenza del TAR del gennaio 2015). Andato a casa il Centro-sinistra, anche a causa della sua distruttiva politica ambientale, si poteva pensare che il peggio fosse alle spalle. Che illusione! Non solo nulla è cambiato in meglio ma le due “Coalizioni antagoniste”, prive di un barlume, almeno sino ad oggi, di “Piano di qualificazione e sviluppo dell’economia urbana”, si affidano allo spontaneismo sregolato del mercato che uccide le imprese e uniscono le forze per inasprire le sofferenze dei residenti con dosi integrative di inquinamento acustico e di tormenti di cui farebbero volentieri a meno soprattutto le fasce più deboli: bambini, malati, anziani, donne in gravidanza, lavoratori turnisti. Sono oramai centinaia i cittadini di Cagliari che hanno contratto malattie gravi e invalidanti e subito danni dall’inquinamento acustico, nell’assoluta immobilità del Sindaco di turno, quantunque responsabile primario della salute dei cittadini.

Ai cittadini che chiedono il rispetto delle leggi e della loro vita da oltre un decennio, i governi civici, di tutti i colori, hanno sempre risposto: Arrangiatevi! Come l’indimenticabile Totò, affacciato dalla finestra di un bordello chiuso non più dispensatore di piaceri, ai clienti in attesa. Ma oggi sono in gioco valori molto più alti e il loro mancato rispetto è una palese violazione della Costituzione (articolo 32).

I cittadini non soffriranno in silenzio, non si lasceranno calpestare. Non desisteranno ma valuteranno tutte le opzioni, nessuna esclusa. Pur considerando il dialogo e il confronto la via maestra, valori ricusati sino ad oggi dal Sindaco, dagli Assessori e persino dal Presidente della Commissione consiliare per le Attività produttive. La negazione della partecipazione dei cittadini al governo della città è un disastro civile!”, le parole del comitato “Rumore NO Grazie” nella nota firmata oggi dal presidente Enrico Marras. 


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