Fondi regionali per finanziare la propaganda russa a Cagliari e Elmas. Questa è la denuncia pubblica fatta da Associazione Tonino Pascali – Sardegna Radicale, Europa Radicale, Cellula Sardegna e Associazione Luca Coscioni.
“I fondi pubblici sono di tutti. Devono sostenere cultura, scienza, inclusione — non propaganda, disinformazione o discriminazione”, affermano in un comunicato.
E la richiesta è precisa: “In Sardegna, associazioni radicali e civiche chiedono di modificare la Legge Regionale 14/2006 per impedire che risorse pubbliche finanzino chi nega diritti, diffonde teorie antiscientifiche o sostiene regimi autoritari”. Un appello mirato a fare in modo che i fondi legalmente destinati ad attività di pubblica utilità e culturali non vengano destinati a fini politici o ritenuti poco nobili e propagandistici.
“Tra il 2023 e il 2025 hanno mostrato quanto sia urgente agire: proiezione del film “Il Testimone” finanziato dal governo russo, negazionista dei crimini di guerra, ospitato da un’associazione beneficiaria di oltre 47mila euro”. E ancora: “Presentazione del “Libro di Putin” a Elmas con diplomatici russi e gruppi filo putiniani, raccolta dati senza informativa GDPR.”
Le associazioni citano poi eventi definiti “inaccessibili”, dal PRIDE 2022 alla processione di Sant’Efisio, fino a manifestazioni contro le barriere non accessibili a persone con disabilità. Eventi no-vax con la presenza di amministratori pubblici in fascia tricolore, finanziati con fondi comunali.
“Chiunque è libero di esprimere le proprie idee”, proseguono, “ma con fondi propri, non con i soldi di tutti.Difendere i valori di libertà e democrazia non è censura:è coerenza con ciò che la Regione Sardegna dice di rappresentare.”
E concludono: “I soldi pubblici devono costruire libertà, non sostenerne la negazione.”
Foto del nostro partner QN













