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Sono quasi ottantamila gli over sessanta sardi che non sono stati ancora vaccinati contro il Coronavirus. Al netto delle motivazioni (scelta personale, ritardi dovuti a impedimenti vari o lungaggini legate alla non sempre alta scorta di dosi disponibili), rappresentano un numero troppo elevato, che rischia di far slittare ancora il raggiungimento di quell’ottanta per cento di popolazione vaccinata che rappresenta l’immunità di gregge. E l’Ats, allora, corre ai ripari: “Faremo degli hub mobili per intercettarli”, spiegano. “Il primo sarà inaugurato domani, a Teulada, e consentirà di servire la popolazione che vive nell’area e anche nelle zone di Carbonia e Iglesias”. Le prossime aperture? Date, ancora, non ce ne sono, ma la volontà di imbastire una sorta di tour vaccinale sembra davvero esserci tutta, per riuscire a rispettare i tempi (entro fine settembre) legati al raggiungimento dell’immunità di gregge nell’Isola.
“Bisogna vaccinarsi, solo così si avrà la possibilità di evitare la formazione di nuove varianti del virus”. Quella Delta, ormai da settimane, è predominante ovunque. E di nuove varianti, nessuno, a partire dal personale medico sino ad arrivare ai cittadini, ne sente la necessità, a oltre un anno e mezzo dall’inizio della pandemia.