Tutti a puntare il dito, tutti bravi a parlare, analizzare, emettere sentenze. E’ vero, gli ultimi numeri fanno paura, per il presente e soprattutto il futuro: la Sardegna, terra sempre più accartocciata su se stessa e abbandonata dai giovani in fuga, conserva il terribile record negativo di nuove nascite, appena 5 ogni mille abitanti. La peggiore d’Italia.
Le donne non fanno più figli, questa è la semplificazione, e il messaggio che si vuole far passare, ancora una volta con il carico da novanta dei sensi di colpa che per le donne è sempre difficilissimo da gestire.
Non è vero che le donne non vogliono fare figli. E’ vero invece che non possono farli, perché la politica, italiana e sarda ancora di più, non le mette nelle condizioni neanche di poterci pensare. Non ci sono strutture, non ci sono tempi prolungati a sufficienza, non ci sono aiuti per i genitori che come trottole impazzite fanno i funamboli in ruote del criceto senza senso e senza fine.
E così, mentre amministratori e politici vivono nella loro bolla e vanno avanti a slogan a cui non crede più nessuno, come dimostra l’astensionismo sempre più alto alle elezioni, la vita reale va in tutt’altra direzione.
Nel nostro Paese sono stati 392.598 i bebè iscritti all’anagrafe l’anno scorso, con un calo dell’1,9% (7.651 in meno) rispetto al 2021. Il tasso di natalità, pari a 6,7 per mille residenti in media nazionale nel 2022, conferma ancora una volta il primato della provincia autonoma di Bolzano con il 9,2 per mille, mentre la Sardegna presenta il valore più basso: 4,9 per mille. E così, nel 2022 nell’Isola sono venuti alla luce solo 666 bambini, con un saldo di 1198 persone in meno all’anagrafe.








