Tracollo Chiara Ferragni, mollata da aziende, follower e amici e in poche ore passata da essere l’influencer più amata e potente a sospetta truffatrice. Una Wanna Marchi 2.0 che rischia una fine ingloriosa, perché è chiaro che ormai nulla le verrà più perdonato.
Di queste ore la notizia che Safilo Group ha interrotto l’accordo di licenza per il design, la produzione e la distribuzione delle collezioni eyewear a marchio Chiara Ferragni per violazione di impegni contrattuali assunti dalla titolare del marchio.
Ed è sempre di queste ore la notizia che la guardia di finanza di Milano acquisirà la documentazione dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato relativamente alla vicenda del pandoro, quello per cui la Ferragni aveva incassato centinaia di migliaia di euro facendo finta di fare beneficenza senza mai averne fatta. E non è finita: nella bufera stanno per finire le uova di Pasqua sue e del marito Fedez, per lo stesso identico motivo: finta beneficenza senza aver mai versato un euro. Che poi Fedez, sempre pronto a puntare il dito contro tutti, era già stato smascherato qualche giorno fa dalla Regione Lombardia che aveva precisato come con i soldi della sua fondazione fossero stati allestiti 14 e non 150 (come lui ha detto) posti di terapia intensiva durante il Covid.
Denunciata in 100 procure di tutta Italia per truffa dal Codacons, in modo che i consumatori interessati possano rivalersi, la Ferragni evidentemente convinta che i soldi possano comprare tutto, ha annunciato la donazione di un milione di euro al Regina Margherira per i piccoli ricoverati. Intanto, però, rischia di aprirsi l’altro caso, quello di pubblicità occulta a Instagram durante il festival di Sanremo.
I profili suoi e del marito tacciono. I follower calano. Le interazioni crollano. Che sia (finalmente) la fine di un’era?













