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Gabriele Catta ce l’ha fatta. Cento chilometri a nuoto, da Tertenia a Marina Piccola, il porticciolo del Poetto di Cagliari, non stop. Trenta ore di bracciate senza mai fermarsi in memoria del nonno, morto di leucemia. Un’impresa associata alla raccolta fondi il cui ricavato sarà devoluto a supporto dell’Associazione Italiana per la ricerca sul cancro (Airc), che si impegna a rendere il cancro sempre più curabile. Ora dopo ora, sul profilo Instagram del giovane sono comparsi i video e le foto con tutti gli aggiornamenti: a supporto ha sempre avuto un’equipe medica su un gommone che lo seguiva a brevissima distanza. Poco prima delle ultime bracciate, Catta si è fatto misurare la pressione da un medico e si è concesso qualche bicchiere d’acqua. L’arrivo a Marina Piccola è stato un trionfo: tutti i suoi amici l’hanno accolto, abbracciandolo e ringraziandolo per l’impresa compiuta. E lui, a tutti, ha ripetuto che, finalmente, aveva “onorato mio nonno”.
Presente all’arrivo anche il consigliere comunale Corrado Sorrentino e il presidente del Consiglio comunale, Marco Benucci, che ha donato al ventiduenne una pergamena: “Se questi sono i giovani d’oggi, sono molto fiducioso per il nostro futuro. Ringrazio Gabriele, ci ha fatto riflettere sulla lotta contro il cancro. Oltre alla straordinarietà dell’impresa, ha dimostrato che si può fare solidarietà anche in questo modo”.