Il Pd sardo accusa: non siamo noi ma il governo Conte a volere chiudere gli ospedali sardi. Esplode la polemica, il consigliere regionale ex sindaco di Quartu Gigi Ruggeri attacca: “Abbiamo sempre detto di aver realizzato una riforma equa sulla rete ospedaliera, che aumenta il grado di efficienza del nostro sistema sanitario prevedendo una specializzazione degli ospedali e mettendoli in rete tra loro, per garantire la stessa risposta in termini di salute a tutti i territori della Sardegna.
Per fare questo abbiamo utilizzato le prerogative della nostra Autonomia, prevedendo anche il mantenimento in efficienza dei piccoli ospedali quali necessari presidi di salute dei territori.
Oggi i tasselli di questa riforma vanno verso l’attuazione, a cominciare dall’elisoccorso che rende centrali anche i territori sino a ieri più marginali.
Oggi, il governo pentaleghista, con in prima fila i sardi che voltano le spalle all’autonomia, chiede alla Regione Sardegna di sopprimere i piccoli ospedali, i presidi specialistici ed i punti nascita, prescindendo dalla loro collocazione geografica, sociale e dal loro senso dentro la rete ospedaliera.
Per capirci: Il governo Lega5Stelle chiede di far chiudere ospedali come quelli di Ghilarza, Isili, Lanusei, Bosa; i punti nascita di Carbonia Iglesias, Nuoro, Oristano, i reparti di Lanusei e Ozieri, il livello potenziato di Nuoro, ovvero tutte quelle situazioni che sono state valutate dal Consiglio regionale come necessarie sul territorio per garantire la salute dei sardi.
Sottoporre a valutazione e confronto il nostro progetto di rete ospedaliera non significa rinunciare ad affermare le ragioni della nostra Autonomia, che ci ha permesso di disegnare una rete di salute calibrata sulle specificità del nostro territorio e non sulla carta di un generico studio ministeriale.
La Regione Sardegna difenderà le proprie scelte anche contro questo governo e contro quei parlamentari sardi autonomisti solo a parole che cercano la polemica per nascondere questo insulto del governo pentaleghista alla Sardegna”.











