Il nostro caro Poetto invaso dalle posidionie: ecco le soluzioni possibili per liberare la spiaggia

Al momento l’unica soluzione, tecnico/economica, praticabile è quella dello spostamento ed il successivo riposizionamento degli accumuli della vegetazione spiaggiata, non essendovi impianti atti al trattamento ed alla valorizzazione come prodotto riciclato. L’unica soluzione, per godere appieno delle nostre spiagge, oggi ed ora sta nel trovarsi spazi, e son tanti, nella nostra stupenda isola, senza vegetazione spesso puzzolente


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Vanno e vengono, da sempre nei secoli dei secoli. Le posidonie oceaniche (c.d.r. alghe) come sempre torneranno in massa secche o vive, un misto di tutto ciò che può essere raccolto e definito rifiuto variegato e sabbia. Tenuto conto di quanto previsto dalle norme: mantenimento in loco dei banchi di posidonia; spostamento degli accumuli e riposizionamento degli stessi nel periodo invernale; rimozione permanente e smaltimento. Altre opzioni … possono essere: interramento; riposizionamento su duna.

Al momento l’unica soluzione, tecnico/economica, praticabile è quella dello spostamento ed il successivo riposizionamento degli accumuli della vegetazione spiaggiata, non essendovi impianti atti al trattamento ed alla valorizzazione come prodotto riciclato. L’unica soluzione, per godere appieno delle nostre spiagge, oggi ed ora sta nel trovarsi spazi, e son tanti, nella nostra stupenda isola, senza vegetazione spesso puzzolente.

Il “Poetto nostro”, da poco centenario che è stato, nella sua breve vita da spiaggia cittadina 105 anni, martoriato da tante decisioni e lavori. Peraltro, diciamocela tutta si può godere di questa fortuna tenendo un solo ed unico limite: il rispetto della natura e la facilitazione della sua fruibilità. Esclusi estremismi uguali e contrari ce la possiamo fare se le diamo la giusta importanza che è grandissima e se non ne vogliamo un utilizzo a trecentosessanta gradi, di tutto e di più. Ultima nota, oggi il confine è il torrino, fronte ex ospedale marino, o meglio per i conoscitori la “Sesta”. Economia circolare, poni potenza.


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