In almeno un caso è riuscito ad arrivare alle parti intime di una ragazza, accovacciata tra i cespugli durante una festa al colle di San Michele. Stesso discorso per un’altra giovanissima, intenta a fare i propri bisogni nel parcheggione sterrato di via Is Mirrionis accanto ai campi dove si è svolto l’evento Ateneika, pochi giorni fa. Più altri due casi, scoperti dalla nostra redazione. Il maniaco spaventa Cagliari, e sembra proprio essere la stessa persona. L’identikit è sempre quello: alto, snello, felpa con cappuccio calato e sciarpa per proteggersi il volto, jeans e un particolare che rende ancora più agghiacciante il suo agire: resta in silenzio. Nessuna parola mentre le sue mani toccano i corpi delle ragazze, stesso discorso quando si allontana a gambe levate per non essere bloccato. Dopo il caso dello scorso 27 maggio, raccontato in esclusiva da Casteddu Online, ci sono stati almeno altri quattro casi. Due tra giovedì e venerdì scorsi, dal lato opposto della strada degli eventi Ateneika, e altrettanti sabato notte. Le vittime sono sempre ragazze che, in qualche caso, sono riuscite a fuggire e anche a tirare un pugno al maniaco.
L.M. è una ventiseienne che deve ancora andare dalla polizia: “Lo farò la settimana prossima”, assicura la studentessa. “Sabato notte, poco dopo la chiusura di Ateneika, quindi direi intorno alle tre e mezzo-quattro, si è accovacciato davanti a me e alla mia amica. Ho fatto in tempo a percepire la sua presenza davvero vicino. Aveva un cappuccio con una felpa nera, non sono riuscita a vedere il volto e se non ricordo male indossava dei jeans”, racconta. “Mentre noi eravamo lì era fermo, zitto. Come ho percepito la sua presenza, ho urlato e lui ha emesso emesso un verso, nessuna parola comprensibile. Quando abbiamo iniziato a correre si è diretto verso di noi, poi ha fatto come per andarsene verso la strada, a un certo punto invece è tornato indietro ed è tornato nella sua postazione. Noi siamo scappate a gambe levate”. Sarà compito delle forze dell’ordine, che hanno già ricevuto più di una denuncia, svolgere tutte le indagini del caso per bloccare il “mostro silenzioso”.











