Il Gatto e Piper 144 sbarrati dalla finanza a Cagliari: “Sedici posti di lavoro in fumo”

Sigilli ai due storici ristoranti, all’imprenditore Remigio Paglietti e al figli Nicola sequestrati beni per dodici milioni. Il motivo? Bancarotta pre-fallimentare: “Colpa delle banche, speriamo di riaprire presto”


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Dodici milioni di beni sequestrati alla società Turist srl, la Guardia di Finanza mette i sigilli a due storici ristoranti cagliaritani, Il Gatto (aperto in viale Trieste nel 1980) e il Piper 144 (esistente dal 1995 in viale Diaz) con il pm Daniele Caria che ha chiesto, appunto, il fallimento dell’impresa. Il motivo? Una bancarotta pre-fallimentare. La giudice Ermengarda Ferrarese ha dato l’ok alla richiesta del pm e le due attività commerciali sono sbarrate già da qualche giorno. Il titolare, l’imprenditore Remigio Paglietti, a febbraio ha ceduto, sia per quanto concerne Il Gatto sia per quanto concerne il Piper 144, i rami d’azienda alla società Starfood, gestita da sua moglie e dal figlio 36enne Nicola. Ora si attende, ai primi di luglio, l’udienza davanti al giudice fallimentare. “I debiti si aggirano attorno ai quattro milioni di euro”, sostiene il legale difensore di Paglietti, Carlo Monaldi. Una cifra di poco inferiore a quanto si legge nel decreto del tribunale. Nel frattempo, attraverso il suo avvocato, parla proprio Remigio Paglietti, che si difende: “È tutta colpa delle banche, speriamo di poter riaprire presto i due locali. In totale ci lavorano sedici persone”, tra chef e personale di sala, “attualmente sono sedici i posti di lavoro in fumo. Avevamo riaperto da appena due giorni”, prosegue, telegraficamente, Paglietti. Altre dichiarazioni, al momento, non ne rilascia.

Ci pensa il suo avvocato a spiegare alcuni dettagli della vicenda che rendono la stessa un filo più complessa: “Il mio assistito ha ceduto i due locali, può contare ancora su patrimonio immobiliare del valore più che doppio rispetto ai debiti. Paglietti ha fatto un investimento per ristrutturare un palazzo di lusso proprio in viale Diaz, ha pure già trovato degli acquirenti interessati, poi purtroppo ha avuto delle grane con le banche”. Cioè? “Quando i lavori erano già a buon punto sono sopraggiunti dei contenziosi, in particolare con un istituto di credito. Ci siamo già mossi per far valere i nostri diritti, presentando un esposto per estorsione ed usura. L’udienza sul merito è attesa per luglio. Sull’altra vicenda attendiamo di conoscere la decisione del tribunale fallimentare”.


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