Un grande contenitore in terracotta (dolio) per conservare vino, olio o derrate alimentari di vario tipo e due vaschette quadrangolari con fondo rivestito in malta, probabilmente riconducibili a strutture per la lavorazione e lo stoccaggio di prodotti agricoli: da un primo esame del materiale ceramico il rinvenimento sembrerebbe inquadrabile in età tardoantica o medievale. Il sottosuolo nasconde ancora un tesoro storico e culturale di inestimabile valore e questo ennesimo ritrovamento è la prova tangibile che i ricordi del passato sembrano immortali.
Il recupero e il trasporto in sicurezza saranno curati dalla Soprintendenza, dalla funzionaria restauratrice Georgia Toreno e dalla restauratrice Maura Mere e la Soprintendenza e il Comune di Capoterra stanno già valutando future forme di divulgazione e di valorizzazione del contesto archeologico, anche con il coinvolgimento della vicina azienda Corte degli Ulivi che ha già offerto supporto logistico per il recupero e il ricovero del dolio.









