Entrare alle poste? Da due settimane si può solo col green pass base. Basta un tampone negativo, per chi non è vaccinato, per arrivare sino agli sportelli e, nel caso degli anziani, ritirare la propria pensione. Ma a Cagliari c’è una percentuale, “alta”, di pensionati senza vaccino e che non vogliono spendere soldi per il test antigenico. E che, quindi, o rinunciano alla pensione o sono costretti a firmare deleghe al patronato o ad un parente. “Inaccettabile” per il sindacato Usb, che ha protestato davanti all’ufficio postale centrale di piazza del Carmine a Cagliari. “Giù le mani dalle pensioni, ci sono pensionati senza green pass e nemmeno il bancomat, sono quelli che non raggiungono i mille euro al mese. Hanno l’obbligo di andare allo sportello, ma non possono avvicinarsi”, denuncia Salvatore Drago. “Sono soprattutto le categorie più deboli ad essere colpite. Abbiamo detto dall’inizio che il green pass è una misura vessatoria e discriminatoria”. Enrico Rubiu aggiunge di aver ricevuto “tante segnalazioni da pensionati che non possono fare il vaccino per questioni di patologie. Oltre all’obbligo vaccinale che non dovrebbe esserci, il medico stabilisce che non dev’essere fatto il vaccino e non hanno il green pass. Devono morire di fame, proprio in un periodo dove aumenta tutto: questa è la cosiddetta politica di Draghi, che vuol fare morire anche i pensionati, ammazzandoli senza doverli uccidere con le armi”.
Enrico Piludu è molto arrabbiato: “Ho difficoltà a pagare i bollettini, devo farlo online. Usare un ricatto per costringere le persone a vaccinarsi richiama l’apartheid, non è assolutamente accettabile. Chi non vuole vaccinarsi ha tutto il diritto di non farlo. Draghi sta facendo un atto criminale”, tuona. Antonella Piras: “Si costringono gli anziani non vaccinati a fare le operazioni online, ma molti sono analfabeti informatici e devono o delegare qualcuno al ritiro della pensione, togliendogli la dignità di gestire e di essere padroni della propria pensione, o devono rivolgersi ai patronati. Sta diventando un sistema coercitivo e antilibertario”. E Rosalba Meloni racconta di avere “una cugina di 93 anni, ha conservato una sua autonomia e possibilità di movimento. Tra le poche cose che faceva c’era andare alle Poste. Ha avuto reazioni al secondo vaccino, è in una posizione di studio dai dermatologi ed allergologi e non ha il green pass. Deve delegare, appoggiarsi agli altri: è entrata in paranoia e ha problemi di tipo psicofisico perchè è stata lesa nella sua autonomia”.