C’è chi è avvolto nella bandiera sarda, chi tiene un cartello con scritte le richieste, chiare e dirette, e chi ha portato solo la propria rabbia e grida tutta la sua disperazione. Il popolo dei negozianti e delle partite Iva arriva a Cagliari, in duecento si sono mossi da Serramanna e altri centri del Medio Campidano. L’appuntamento se lo sono dati sotto il Consiglio regionale in via Roma, e i manifestanti promettono che la loro battaglia potrebbe proseguire nei prossimi giorni: “Vergogna, fate qualcosa per aiutarci. Le bollette e la benzina sono arrivati alle stelle, non possiamo continuare a tenere aperte le nostre attività, non vogliamo indebitarci”. I lavoratori contestano gli eventuali “bonus regionali e nazionali. Non vogliamo correre il rischio di fare debiti, vogliamo solo lavorare”. Ci sono baristi, parrucchieri, titolari di lavanderie e sale scommesse, tutti uniti nel chiedere “il taglio delle accise, vogliamo meno promesse e più fatti”.
“Non vogliamo che cada il governo Solinas”, spiega uno degli organizzatori, Davide Lilliu, “anzi, la Regione deve subito fare qualcosa per aiutarci”. E tra i manifestanti in tanti chiedono “l’attuazione della zona franca per la Sardegna, è una mossa che ci puó salvare”.









