I furbetti del reddito di cittadinanza: tra Carbonia, Sardara e Vallermosa 42mila euro non dovuti. La scoperta della Finanza alla caccia di chi chiede il reddito senza averne il diritto. Prosegue, in linea di continuità con quanto fatto registrare fino ad ora, l’attività della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Cagliari mirata alla verifica, in capo ai soggetti beneficiari, delle condizioni legittimanti la fruizione del reddito di cittadinanza.
Tale misura di welfare, come noto, spetta in presenza di concomitanti circostanze, autocertificate dal richiedente e volte a dimostrare non solo la propria condizione di difficoltà, ma anche quella dei componenti il nucleo familiare.
In questo contesto si inserisce il controllo operato dalle Fiamme Gialle, chiamate a verificare che le risorse messe a disposizione dallo Stato vadano a beneficio di chi ne ha realmente bisogno.
La base di partenza per i controlli in materia di reddito di cittadinanza è stato lo sviluppo delle diverse informazioni acquisite quotidianamente a seguito sia dell’attività di controllo del territorio che delle risultanze delle diverse attività di servizio.
La metodologia operativa adottata nei controlli effettuati nel campo dell’erogazione di questa pubblica provvidenza si sostanzia nel confronto e nell’analisi delle informazioni contenute nelle autodichiarazioni prodotte dai richiedenti
Nell’ambito di tale azione, le Fiamme Gialle della Tenenza di Sanluri e quelle della Tenenza di Iglesias hanno individuato tre soggetti, uno residente a Sardara, uno a Vallermosa ed un altro a Carbonia che hanno indebitamente usufruito del reddito di cittadinanza.
L’attività ispettiva ha permesso di accertare che il primo soggetto attenzionato non aveva i requisiti di residenza previsti dalla normativa in materia: difatti è risultato iscritto all’A.I.R.E. (acronimo di Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) non ottemperando al periodo minimo di due anni di residenza continuativa in Italia all’atto di presentazione della domanda; gli altri due invece sono risultati aver presentato una dichiarazione sostitutiva unica (il documento con il quale si autocertifica la propria situazione reddituale) nella quale non avevano indicato proventi derivanti da vincite ottenute al gioco online e il cui importo li avrebbe posti in una situazione economica al di fuori dei limiti imposti per la concessione del reddito di cittadinanza.
Le persone controllate sono state segnalate sia alla Procura della Repubblica di Cagliari per aver indebitamente percepito una somma complessiva pari a quasi 42.000 euro (15.300 euro nel primo caso, 10.794 euro nel secondo e 15.754 nel terzo), che all’I.N.P.S. per il recupero dell’indebito percepito.











