Governo, accordo fatto Conte-Salvini-Di Maio: sì alla pace fiscale, via scudo penale e capitali all’estero


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Governo, accordo fatto Conte-Salvini-Di Maio: sì alla pace fiscale, via scudo penale e capitali all’estero. Queste poco fa le parole del premier Conte, poi l’abbraccio fra i tre dopo le tensioni degli ultimi giorni.  “Mi ero riservato una rilettura dopo i dubbi di natura tecnica che si erano posti – dice il premier appena uscito dal Cdm – Abbiamo approvato il decreto fiscale nella sua stesura definitiva, abbiamo raggiunto un pieno accordo“. E in particolare: “Abbiamo ribadito le coordinate originarie. Non ci interessa dare scudi per capitali all’estero, e abbiamo eliminato delle cause di impunibilità“. E quindi, prosegue Conte, “la dichiarazione integrativa riguarda il 30% in più di quanto già dichiarato con il tetto di 100mila per anno d’imposta: no a scudi di sorta all’estero”.

“A scanso di equivoci – sottolinea Conte – abbiamo anche valutato che tutto sommato poteva prestarsi a equivoci qualche causa di non punibilità, che avrebbe consentito di stimolare contribuenti ad aderire ma avrebbe dato un segnale di fraintendimento, quindi non ci sarà nessuna causa di non punibilità”.

“C’è un accordo politico per cui in sede di conversione di questo decreto legge troveremo una formulazione adeguata a tutti i contribuenti che versano in situazioni di specifiche, oggettive, oggettiva, difficoltà economica – specifica poi il premier – Nella sostanza ora consentiremo un ravvedimento operoso ma abbiamo pensato che forse resta scoperto una delle promesse contenute nel contratto”.

Più in generale, “stiamo varando i piani di riforme strutturali più importanti della storia d’Italia – ha detto il premier – Sono tutti provvedimenti che stanno uscendo nell’arco di qualche settimana. Sono queste le misure che servono al nostro Paese. Da queste riforme ci sarà un incremento del Pil dallo 0,5% all’1,2%”, ha aggiunto.


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