“Gli infermieri di anestesia e rianimazione di Monserrato tra rischio contagi e straordinari non pagati”

La durissima accusa della Fials: “Infermieri stressati e sviliti, i rianimatori devono spostarsi da un reparto all’altro per controllare i pazienti, con il rischio di contagi”. La replica dell’Aou: “Misure rigide garantite, sicurezza totale”


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Esplode nuovamente la polemica, al Policlinico di Monserrato. A farla divampare è una lettera di fuoco firmata dal segretario provinciale della Fials, Paolo Cugliara. In una quarantina di righe c’è spazio per un attacco ai piani alti dell’ospedale, e tutto ruota attorno al lavoro degli infermieri dei reparti di anestesia e rianimazione: “C’è uno stato di forte disagio, stress e svilimento professionale vissuto dal personale infermieristico. All’interno dei reparti regna un caos amministrativo e di gestione senza precedenti, coloro che in Italia vengono definiti eroi, per i quali si sta cercando di riconoscere un indennizzo per il grande lavoro e sacrifico prestato nell’affrontare pandemia, all’interno del presidio universitario vengono discriminati e lasciati allo sbaraglio”, attacca Cugliara. “Come è possibile che agli infermieri rianimatori viene chiesto, in caso di operazioni chirurgiche di intervenire su due campi operatori, non è questa una possibile causa di rischio di contagio nei tempi che corriamo? Infatti, la grande mente illuminata delle professioni infermieristiche a disposto che un paziente che deve ricorrere a sala operatoria, seppur in attesa di esito di tampone, deve considerato non positivo al Covid-19 e pertanto non infettivo, quindi a suo dire non pericoloso per il personale, nella specie per i rianimatori che devono spostarsi da una sala all’altra per controllare pazienti. Ancora: il trasporto dei pazienti post operazione, che vengono accompagnati all’interno dei reparti, non dal personale del reparto stesso ma da quelli di anestesia, mandando in circolo il personale. Più volte è stato chiesto da parte nostra di blindare i reparti ed adibire delle specifiche figure al trasporto di pazienti tra un reparto e l’altro in modo da esporre il meno possibile il personale dei reparti a possibili eventuali contagi. Ma come sempre la richiesta è rimasta lettera morta, anche nel momento in cui la stessa proposta di protocolli stringenti è arrivata per mezzo di una lettera firmata da molti responsabili di struttura del Policlinico”.

“Inoltre, quali criteri sta utilizzando la responsabile delle professioni sanitarie nell’assegnazione del personale infermieristico acquisito mediante assunzioni, predisposte per combattere l’emergenza? Allo stato attuale i reparti di anestesia e rianimazione sono sottodimensionati, gli operatori fanno ore di straordinario che prontamente l’azienda si rifiuta di pagare, affermando che le stesse sono dovute a carenze fisiologiche di mancanza di personale”. Cugliara tira in ballo il direttore generale Giorgio Sorrentino: “Le problematiche vanno risolte, bisogna che ci sia un clima di lavoro sereno e proficuo valutando, come più volte auspicato, la revoca dell’incarico della responsabile delle professioni infermieristiche”. E la replica dello stesso Sorrentino non si è fatta attendere: “I pazienti in sala operatoria o sono negativi al Covid-19 oppure entrano in urgenza come sospetti e in tal caso vengono adottate le misure previste per i casi sospetti. Ad ogni modo la qualifica di paziente sospetto Covid è decisa dal chirurgo. Per quanto riguarda i trasporti tra reparti, anche queste procedure prevedono misure molto rigide definite in accordo tra reparti, direzione medica e direzione delle professioni sanitarie e comunque in totale sicurezza. Per quanto riguarda gli straordinari, quelli effettuati e richiesti alla direzione Professioni infermieristiche sono regolarmente pagati. Inviterei, infine, Cugliara a essere più costruttivo nelle sue proposte. Evidenziamo che la direttrice delle professioni sanitarie sta lavorando come tutti con impegno per fronteggiare una situazione oggettivamente complessa”.


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