Gessica, futura mamma sarda “fantasma” per Asl e medici: “Non mi danno il certificato di gravidanza”

È all’ottavo mese e sta per per dare alla luce un bambino, ma Gessica Saba, 41enne di Gonnosfanadiga si scontra, clamorosamente, con i troppi “tilt” della sanità isolana: “Mi stanno rimbalzando da un ufficio all’altro per un documento online, aggravando la mia condizione di stress”


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È all’ottavo mese di gravidanza, e il suo parto si sta trasformando in un “parto” dal punto di vista burocratico. Gessica Saba, da una settimana, sta aspettando un documento importantissimo: “Il certificato di gravidanza obbligatorio, lavoro in una cooperativa sociale e devo farlo avere ai miei principali. Mi sento trattata come un fantasma. Mi è stato detto che dovevo rivolgermi a un Caf, ma dopo due giorni mi hanno comunicato che il certificato deve essere inviato telematicamente dalla Asl, nel mio caso quella di Guspini”. È il 13 dicembre, e da lì inizia il “travaglio extra” della donna.

 

“Dalla Asl mi hanno fatto sapere che non possono inviarlo perchè non hanno i codici, mi sono dovuta rivolgere a un medico e nel frattempo sono stata anche ricoverata all’ospedale”, racconta la Saba, “peccato che il medico ha detto che non aveva tempo. Ho ricontattato la Asl e anche lì mi hanno dato la stessa risposta, aggiungendo che l’operazione può essere svolta solo da Caf o medico di famiglia. Un’ansia incredibile, forse adesso ho finalmente risolto con un altro dottore ma non ne ho ancora la certezza. Circa due mesi fa è cambiata la legge riguardo alla maternità e nessun medico si aggiorna per queste benedette credenziali. Non è giusto che una donna che dovrebbe pensare solo al benessere di suo figlio debba farsi carico anche di queste faccende burocratiche”.