Futuro prossimo, Ghetto fulcro della candidatura di Cagliari capitale

Una mostra per lanciare la volata a Cagliari, presentata oggi dal sindaco


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Il Ghetto diventa il fulcro di un lungo percorso che potrebbe portare Cagliari all’ambito titolo di Capitale Europea della Cultura per il 2019. Negli spazi espositivi del centro culturale di via Santa Croce apre al pubblico la mostra “Futuro Prossimo”, che ha l’obiettivo di riscrivere la città su base culturale, raccogliendo materiale, idee e proposte per sostenere e accompagnare la candidatura del capoluogo sardo. Oggi la presentazione della mostra-laboratorio da parte del sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, insieme ad altri sindaci dell’area vasta, tra cui Elmas e Villasimius, l’assessore comunale alla Cultura, Enrica Puggioni, e quello regionale, Claudia Firino. E Zedda coglie l’occasione per lanciare la sfida ad altre due città finaliste, Lecce e Matera. La prima, a detta del sindaco di Cagliari, non avrebbe i soldi per realizzare i progetti collegati alla candidatura, e su Matera dice: “ci vogliono solo tre settimane per arrivare”.

“Futuro Prossimo”. Si parte da un laboratorio urbano che nasce per riscrivere i territori partendo dalla cultura. Un contributo che tutti possono dare per contaminare i paesaggi attuali con i linguaggi della cultura e dell’arte di ieri, di oggi e di domani, il tutto partendo dalle nostre radici per portare la città e i territori del Sud dell’isola al centro dell’Europa. Ci si incontra, ci si confronta e si tenta di informare e coinvolgere tutti i cittadini che dovranno diventare parte attiva del processo di rigenerazione e riscrittura dei territori. Attraverso vari tavoli tematici, workshop, presentazioni, momenti di approfondimento e consultazione oltre che attività ludiche per adulti e bambini, si viaggerà a stretto contatto tra cittadini e le istituzioni. Tra i protagonisti, infatti, ci saranno non solo diversi Comuni e l’Università ma anche associazioni e operatori culturali che potranno utilizzare gli spazi del Ghetto per raccontarsi e raccontare. Il tutto nel tentativo di creare un percorso collettivo che aprirà i confini di Cagliari. Il laboratorio permanente si occuperà di raccontare la città di Cagliari e il suo territorio analizzato sotto molteplici aspetti e declinazioni: la città murata, la città dei colli, la città sul mare, la città in movimento, la città raccontata, la città in piazza e la città creativa, saranno i temi che, legati dal filo rosso ispirato dalle opere di Maria Lai, diventano la metafora di un’isola che tesse e disegna nuovi scenari. Proprio il filo rosso rappresenta l’impalcatura portante della candidatura stessa perché attraversa tutte le azioni di trasformazione fisica e culturale di Cagliari e degli altri territori, per ricucire i percorsi interrotti, senza tracciare forme chiuse e finite ma lasciando aperte le possibilità e le visioni per il futuro.


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