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Ricordando gli insegnamenti e le parole di Sandro Pertini. Oggi in modo inusuale, visto il lockdown, si celebra il 25 aprile
un giorno particolare non un sabato qualunque.
Libertà. Che declinazioni (una parola abusata e che non mi piace) può avere ai giorni nostri? Il suo valore lo abbiamo compreso in questi ultimi 50 giorni, non essere schiavi e non essere detenuti giuridicamente ma esserlo praticamente ci ha scosso. Non è questione di sinonimi o contrari, la questione è semplicemente che la salute e la libertà sono i valori principali, non stiamo parlando della libertà e le esigenze che l’umanità primordiale aveva riprodursi cioè difendersi cibarsi. Ciò che è indispensabile e ciò che non lo è. Abbiamo e stiamo passando le giornate a discutere, e speriamo riflettere, su ciò che abbia realmente valore, dopo il confinamento e la ripartenza ma speriamo non lo sconfinamento in un semplice “è finita”.
Il confinamento non ci è piaciuto ma abbiamo “fatto da bravi” senza sconfinare. Confinamento in lingua inglese fa più effetto “lockdown”, ma l’effetto vero lo rifarebbe una “ripartenza” non solo vista dal punto di vista economico, anche certo, ma principalmente dei valori.
Spero che oggi, giorno dell’anniversario del messaggio trasmesso il 25 aprile del 1945, dal più amato dei presidenti della Repubblica Sandro Pertini, si faccia tesoro dei suoi insegnamenti e delle sue parole: “Io sono orgoglioso di essere cittadino italiano, ma mi sento anche cittadino del mondo, sicché quando un uomo in un angolo della terra lotta per la sua libertà ed è perseguitato perché vuole restare un uomo libero, io sono al suo fianco con tutta la mia solidarietà di cittadino del mondo.” (Sandro Pertini dicembre 1978).
Non ripartiamo ma uniamoci per andare avanti con sani principi e valori.