Alle sue spalle sventola la bandiera rossa con al centro la falce e il martello. Una casualità, ma forse non troppo: Federica Pili, studentessa 19enne dell’Artistico a Cagliari, è “comunista. Esserlo ha un senso sinchè ci sarà una società che non garantisce sicurezze e nella quale c’è chi viene sfruttato o lasciato solo dal Governo”, dice. Le novità della “Buona scuola” di Lega e grillini? “Solo propaganda, non affrontano i problemi ma cercano di portare acqua al loro multino parlando di immigrazione e telecamere, una politica xenofoba e repressiva. A scuola serve educazione, non certo in stile militare. Gli istituti cadono a pezzi e non hanno attrezzature, e le aule per lavorare sono piccole”.
Un “no” alla propaganda, insomma, almeno dal punto di vista della Pili: “I poliziotti non devono entrare a scuola, verrebbero per qualche canna, non è giusto, controllerebbero le borse prima delle lezioni. Possono entrare solo per casi gravi come un omicidio”, anche perchè, sennò, “si rischia di affidare il compito dell’educazione ai poliziotti e a un metodo militare”.









