Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp
La febbre altalenante e una presunta cistite, per la quale ero già in cura da tempo. È questo il motivo che ha spinto Eugenio Prugno, 55enne di San Gavino Monreale, ex poliziotto penitenziario, a chiamare lo scorso 20 marzo un’ambulanza. Ed è da questo episodio che inizia quella che lui non esita a definire “un’odissea”. Legata al Coronavirus, beninteso. Lui, insieme a suoi genitori, “mio padre di 86 anni e mia madre di settantacinque”, sono risultati positivi al tampone: “Ma quanta fatica per farceli fare. Abbiamo chiamato il numero verde della Regione, siamo stati rimbalzati all’ufficio dell’Igiene pubblica. Solo grazie all’ìntervento del sindaco Carlo Tomasi c’è stata una svolta, verso fine mese: tamponi per tutti e tre, tutti positivi”. Ed è iniziato il duro isolamento: “Siamo rimasti chiusi in casa, in una situazione non semplice. Mia madre soffre di varie patologie e anche mio padre non sta benissimo. Siamo riusciti a farci portare la spesa a casa grazie alla consegna a domicilio dei supermercati”, racconta Prugno. “Pochi giorni prima di Pasqua, abbiamo ricevuto una chiamata dai medici. Il periodo di quarantena era finito e bisognava ripetere i tamponi”.
E, in questo frangente, la rapidità c’è stata: “Il diciassette aprile i primi, negativi. Poi, i controtamponi il 22, con il bellissimo esito due giorni più tardi: ancora negativi, cioè totalmente guariti”, spiega Prugno. Il sindaco del paese, Carlo Tomasi, è rimasto in contatto costante con la famiglia: “Ci siamo sentiti tutti i giorni. Da medico dico che, in quel periodo, bisognava anche comprendere le difficoltà che stavano vivendo i colleghi, soprattutto all’inizio non era così semplice andare nelle case a fare i tamponi. Oggi, la situazione è decisamente migliorata, lo sanno tutti”. Eugenio Prugno è uscito di casa, per la prima volta, lo scorso ventisette aprile: “Sono subito andato dalla mia compagna, non la vedevo da oltre un mese. Finalmente ho riassaporato il piacere della libertà e del poter incontrare nuovamente chi amo”.