Il Covid rallenta gli esiti delle autopsie anche in Sardegna e, in particolar modo, a Cagliari. Meglio, gli strascichi del virus, che hanno portato un ritardo nell’esecuzione di tutti gli esami per colpa di un sovraccarico del sistema. A dirlo è il medico legale Matteo Nioi: i primi di novembre 2020 ha eseguito l’autopsia su Pinuccia Contu, morta a ottantuno anni al Brotzu. A distanza di due anni e mezzo non è ancora riuscito a depositare tutti i documenti in tribunale, ricevendo due solleciti da parte del pm, per la disperazione del figlio dell’anziana deceduta: “Lo comprendo benissimo e ho il massimo rispetto per il dolore che, anche lui, sta vivendo”, precisa sin da subito Nioi: “Purtroppo il sistema è in sovraccarico, cercherò di depositare la relazione finale entro un mese. Siamo in pochi e ci sono tanti casi. Quando dobbiamo fare gli esami istologici, vanno mandati esternamente nelle anatomie patologiche, dove c’è ancora una situazione di caos e ritardi anche di sei mesi”. Insomma, ciò che emerge è che “è impossibile chiudere le autopsie con la stesura delle relazioni senza i risultati degli esami di laboratorio”.
Nioi spiega ancora che “personalmente do sempre priorità alla Procura e ai giudici, per un dovere deontologico. Non mi sto girando i pollici, solo io ho in arretrato dieci relazioni di autopsie ma, per l’appunto, molte cose non dipendono esclusivamente da me”.











