Hanno perso tutto gli abitanti delle zone più colpite dalle piogge torrenziali dei giorni scorsi che, in poche ore, sono stati travolti da una valanga di acqua e fango dalla quale, i più sfortunati, non sono riusciti a salvarsi. Vittime della furia incontrastabile della natura che a nessuno guarda in faccia: uomini, animali e l’intero ambiente circostante è stato travolto e stravolto. Sono tante le storie che emergono in questi giorni, molte quelle di chi ce l’ha fatta e piene di dolore quelle in cui il triste destino ha accomunato chi ha avuto una sorte avversa. Si deve pensare anche agli animali in queste circostanze, a quelli accuditi che sono rimasti intrappolati in casa oppure salvati grazie alle braccia dei padroni e dei soccorritori. A quelli allevati che non hanno avuto modo di mettersi in salvo poiché rinchiusi nelle stalle, luoghi in genere sicuri per loro. E poi ci sono quelli catturati dalla forte corrente delle acque, come il cane, che è diventato una delle immagini simbolo di questa tragedia con lo scatto di
Silvia Camporesi, che giace impigliato in una rete. Poi c’è il pastore tedesco, tirato fuori dal pericolo con l’elicottero il quale, per volontà dell’anziano padrone, è stato messo in salvo per primo. “Prima il cane” ha detto l’uomo si soccorritori, affezionato e premuroso nei confronti del suo compagno e fedele amico a quattro zampe. Storie di vita che, purtroppo, si ripetono ogni qualvolta accade una sciagura, come quella degli incendi che hanno distrutto il Montiferru quasi due anni fa. Oggi è l’Emilia Romagna ad aver bisogno di aiuto.











