Boom di posti di lavoro, ma con il rischio di contratti precari e consumi “spostati”. L’apertura, entro il 2026, del Fass Shopping Center a Elmas promette centinaia di nuove assunzioni e il titolo di centro commerciale più grande e moderno della Sardegna. Ma, avverte il segretario generale UILTuCS Sardegna Cristiano Aradau, l’entusiasmo va frenato dalla realtà: “Parliamo per lo più di contratti part time e non di occupazione piena. Inoltre, la capacità di spesa delle famiglie resterà invariata: i consumi si sposteranno dai centri già esistenti al nuovo, che dovrà reggere la concorrenza anche quando l’effetto novità sarà finito”. Secondo Aradau, l’arrivo di un polo con giganti come Ikea, Leroy Merlin e Maisons du Monde non farà crescere la propensione al consumo: “La ricchezza pro capite è la stessa, e la classe media insieme alle fasce più povere continueranno ad acquistare la stessa quantità di beni. Non è la prima volta che in Italia grandi centri commerciali entrano in crisi dopo tre o quattro anni: per questo serve cautela”. Il sindacalista sottolinea anche un altro punto critico: “A decidere come si sviluppa il commercio non sono le istituzioni o gli operatori locali, ma i grandi gruppi economici, che stabiliscono cosa aprire, dove e quando. Per questo è urgente accelerare la modifica della legge regionale sul commercio, così da proteggere le attività locali, spesso unico sostentamento di intere famiglie.
Diverso il discorso per le multinazionali, che aprono e chiudono senza scrupoli, lasciando a casa i dipendenti, come accaduto con i 15 esuberi di Conad Marconi o l’incertezza della vertenza Carrefour tra Quartu e San Sperate”. Intanto, la corsa alle candidature è già partita. Il nuovo maxi polo sorgerà tra la Statale 130 e l’aeroporto di Cagliari-Elmas, con circa 1.800 posti auto, venti attività tra bar e ristoranti e spazi dedicati alle realtà locali, accanto ai colossi della distribuzione. Nato dalla riconversione e bonifica dell’ex area F.A.S., su un lotto di 350 mila metri quadrati, il centro sarà raggiungibile dalla SS 130, dalla sopraelevata dell’aeroporto e da un percorso pedonale collegato alla stazione. Quasi tutti i locali risultano già affittati e le selezioni in corso riguardano magazzinieri, addetti alla vendita, cassieri e personale della ristorazione. Per Elmas e dintorni si prospetta un afflusso quotidiano di lavoratori e clienti, destinato a dare nuova linfa all’economia locale. Ma, come sottolinea Aradau, sarà il tempo a dire se il bilancio complessivo per il territorio sarà davvero positivo.











