Nel 2006 il pacemaker l’ha salvato, consentendogli di continuare a vivere un’esistenza abbastanza serena. A sedici anni di distanza, però, gli elettrodi dell’apparecchio che gli hanno inserito nella zona del cuore si stanno trasformando, per Giorgio Angioni, settantunenne di Quartu Sant’Elena, in un grosso problema. A raccontarlo è la figlia, Sara: “Mio padre si trova ricoverato al Policlinico di Monserrato dal 12 febbraio. Il calvario è iniziato ad agosto 2021 quando ha iniziato ad avere una tosse fastidiosa che ha portato poi a un peggioramento per quanto riguarda la deglutizione, oltre a un’emiparesi alla parte sinistra e, in seguito, a una paralisi totale. In questi mesi mio padre ha girato tanti medici ma nessuno ha saputo fare una diagnosi. Il 12 febbraio, di notte, ha avuto un arresto respiratorio ed è stato ricoverato d’urgenza”. L’uomo viene preso in carico in tempi rapidissimi, vista l’emergenza, dai medici del polo monserratino: “Gli hanno effettuato una Tac perché, essendo portatore di pacemaker, non può essere sottoposto a risonanza magnetica”. L’esito non è positivo: “Hanno riscontrato una lesione a livello del bulbo del tronco encefalico ma non possono stabilire la vera natura del danno perché la Tac non offre un’immagine chiara”.
Come può essere possibile? Semplice, per quanto complicato: “I medici non sanno come agire perché gli elettrodi del pacemaker impiantati 16 anni fa non sono compatibili con la risonanza e un intervento di rimozione degli stessi lo ritengono troppo rischioso per la vita stessa del paziente. Quindi, mio padre, ad ora non ha una diagnosi certa e si trova intubato e pienamente cosciente senza sapere quale sarà il suo destino”, prosegue la figlia. “È stato fatto un tentativo al Brotzu, ma non si è giunti a nessun risultato”. La paura di un peggioramento costante e repentino del padre spinge la 36enne a lanciare una richiesta-appello: “È possibile che non ci sia una soluzione? Nessun portatore di pacemaker in qualche ospedale italiano si è sottoposto a tale esame? Non esiste un cardiologo capace di rimuovere questi vecchi elettrodi e sostituirli con nuovi per consentire a mio padre di eseguire l’esame?”.











