Beni per due milioni e settecento mila euro, fra cui sette appartamenti, una villa, un terreno, un’azienda, conto correnti, prodotti commerciali e una società attiva nella somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, sono stati sequestrati dalla guardia di finanza di Cagliari ad Albino Portoghese.
Il 45enne è stato arrestato nel 2012 a Panama, dove si era rifugiato dopo l’accusa di traffico di droga. In base a quanto è venuto a galla dalle indagini affidate dalla Dda di Cagliari alla guardia di finanza, il boss di Sant’Elia, considerato il capo di una banda che trafficava grosse partite di stupefacenti, aveva intestato fittiziamente gli immobili e altri beni a moglie, figli, genitori e persino a sua nonna.
Nonostante fosse sconosciuto al Fisco, insomma, Portoghese avrebbe avuto la disponibilità di ingenti somme di denaro che avrebbe poi investito in attività commerciali e immobili, intestandoli a prestanome o ai familiari, tutto per evitare di essere scoperto. Uno stratagemma che non è servito a eludere il controllo minuzioso dei finanziaeri, che hanno fatto scattare il sequestro.












