Dramma sul lavoro, Capoterra piange Carlo Manca: morto a Genova schiacciato da un carico di tubi

Ennesima croce sul lavoro, il 48enne stava lavorando in un cantiere sulle alture della città. Inutili i soccorsi e il trasporto in ospedale, lascia moglie e due figli


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Drammatico incidente sul lavoro, un operaio di Capoterra di 48 anni è morto dopo essere stato schiacciato da alcuni tubi. Carlo Manca, questo il suo nome, si trovava in un cantiere di San Quirico, sulle alture del capoluogo ligure. Inutili i soccorsi, Manca è stato trasportato all’ospedale di Genova, il San Martino, già in gravi condizioni. Era partito da Capoterra per lavorare come operaio: il dramma è avvenuto nel piazzale principale del deposito di oli minerali Sigemi, il quarantottenne faceva parte di una ditta esterna. Fatale il crollo di alcuni tubi che si sono sganciati da una gru che l’hanno colpito alla testa, stando a una prima ricostruzione degli investigatori. Sul posto ha operato la polizia di Genova, il pm Stefano Puppo ha disposto il sequestro di tutta l’area. Presenti i Vigili del fuoco e gli ispettori della Assl per i classici accertamenti tecnici. Carlo Manca lascia moglie e due figli, un maschio e una femmina. La notizia della sua morte è arrivata quasi subito a Capoterra, l’intero paese è sotto choc.

 

Su Facebook Patrizia Tasha, una delle sue cugine, scrive un post di cordoglio molto toccante: “Mai e poi mai mi sarei aspettata di ricevere questa brutta notizia la tua scomparsa prematura a soli 48 anni. Ciao Carlo, caro cugino”. Il consigliere comunale Silvano Corda conosceva molto bene Carlo: “Lo conoscevo sin da ragazzo. Un bravo lavoratore, attaccato alla famiglia. Piangiamo una persona per bene, in momenti simili è difficile trattenere le lacrime. Mi chiamava in radio per fare delle richieste musicali, sono molto addolorato e tutta Capoterra, purtroppo, piange una nuova vittima sul lavoro. Ci vorrebbe una legge ad hoc affinchè queste situazioni, drammatiche, non accadano più”.

 

 

 


In questo articolo: