di Sara Panarelli
Dove sono finiti i medici eroi di quando l’Italia sprofondava nel baratro? Celebrati, osannati, venerati nella prima fase della pandemia, quando l’Italia ignara del dramma a tempo indeterminato che l’aspettava contava su arcobaleni e canti dal balcone, e sulle loro mani venerate come non mai. Dove sono finiti se un generale dell’esercito deve richiamarli all’ordine, grazie per quello che fate, ma dovete fare di più? Dove sono finiti quei martiri in tutona e maschere e visiere e segni sul volto, che pure andare in bagno era un lusso inarrivabile, se per fare quello che devono, perché fanno il lavoro che fanno, devono essere messi di fronte a un ultimatum? Dove diavolo sono questi eroi se, oggi, prima di prendere in mano la siringa e iniettare il vaccino pretendono soldi e uno scudo penale e pure senza scadenza? Dove sono i medici che evviva i vaccini perché sono l’unica via d’uscita al dramma, se poi quei vaccini non se li vogliono fare e non li vogliono neanche iniettare?
A volersi fare tutte le domande, c’è da non dormirci.
Una, campeggia su tutte: perché?
Perché rifiutarsi di usare l’unica arma che può salvare l’umanità? Così, almeno ci hanno detto. Perché invocare l’immunità?
Domande legittime, da parte di chi si sta fidando del sistema sanitario nazionale, sconfessato invece proprio da quei medici disertori della vaccinazione. In Sardegna, il problema è esploso in tutta la sua assurdità. Da mesi la Regione sta tentando un accordo con i medici di base, ma è una corsa a ostacoli non ancora conclusa. A quanto pare, però, non è un problema solo dell’isola, così almeno assicura l’assessore Nieddu fresco dell’incontro col generale Figliuolo, uomo di poche parole che finalmente punta ai fatti: la tendenza è nazionale e consolidata. L’eccezione e non la regola, dicono un po’ tutti: ma tant’è, la vaccinazione per mano dei medici di base non decolla.
Eppure i medici devono, per obbligo professionale, somministrare i vaccini. Non possono scegliere, insomma, se prestarsi alla causa o no: devono farlo, altrimenti rischiano la sospensione della convenzione col sistema sanitario nazionale. Sistema che poi avevano già sconfessato quelli che hanno rifiutato di vaccinarsi. Per intenderci, come se il testimonial di una bibita vi dicesse di non berla perché fa schifo: perché lo sponsor dovrebbe continuare a dargli soldi?
Siamo onesti: ci aspettavamo una gara di solidarietà. Ci aspettavamo che i medici eroi della prima ora sgomitassero per esserci, a salvare l’Italia. Perché di questo si tratta: di salvare un paese intero. E ci aspettavamo che certo non sarebbe stata una questione di soldi né tantomeno una presa di posizione legata alla propria tutela legale.
Speriamo in un cambio di rotta. Perché alla fine è proprio vero, gli eroi non esistono. E anche sul fronte di chi semplicemente deve fare il proprio dovere, non stiamo messi tanto bene.











