Presidente di una cooperativa con la quale, da qualche mese, ha aperto una pizzeria a Selargius, Cristina De Toffol, 50enne di Capoterra, non ha ancora potuto riaprire il suo locale: “Almeno l’affitto mi è stato sospeso, il padrone delle mura mi è venuto incontro”, afferma. Ma gli aiuti economici, i bonus, non li ha ricevuti: “Nemmeno un euro, non ne ho diritto perchè ho una cooperativa ed è previsto solo per i lavoratori autonomi e gli iscritti alla gestione separata. Avevo fatto richiesta insieme a mio figlio, col quale ho aperto l’attività, ma con la cassa integrazione raggiungiamo già la cifra di ottocento euro”. E, per la serie piove sul bagnato, “ho ricevuto anche bollette elettriche un po’ alte, quella di marzo è stata di 157 euro e, a parte una cella frigorifera, tutto il resto era staccato”, afferma l’imprenditrice.
“Dalle spese per l’acqua a quelle per la banca, passando per il leasing dell’auto: tutti pagamenti spostati e non bloccati dal Governo, perchè?”, domanda la donna. “Per undici anni ho fatto la commessa, poi ho deciso di tentare la carta della ristorazione con la pizzeria, aperta prima a Capoterra e poi a Selargius. A mio figlio avevo detto, tre anni fa, che sarebbe stato meglio andare via dall’Italia, forse oggi la nostra situazione sarebbe migliore”.












