Casa pignorata “invenduta perché abitata”: disoccupati sfrattati a Natale

La drammatica vicenda a Sinnai. Nei guai un ex costruttore e la moglie: “Non abbiamo altre case e siamo senza reddito e senza lavoro. Abbiamo passato male le feste. Ma che senso ha sbatterci fuori sotto Natale?”


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La casa è stata pignorata. Ma tutte le aste sono andate deserte. E così il tribunale prende in considerazione l’ipotesi avanzata da una banca creditrice: l’immobile non si vende perché ci abita ancora la famiglia dentro. Così i giudici decidono di mettere alla porta i due occupanti e cioè i vecchi proprietari, un ex imprenditore e la moglie, entrambi disoccupati: e l’hanno fatto il 20 dicembre col Natale alle porte. Oggi Paolo Vargiu, ex titolare dell’immobile al numero civico di via Mariano IV a Sinnai  ha solo una preghiera: “lasciatemi qui finché non la casa non si vende. È un mio diritto e non ho altro posto dove andare”

Vargiu, ex costruttore, finisce nei guai dopo aver chiesto un fido bancario e dopo aver garantito la fidejussione coi propri beni. La casa è grande: 450 metri quadrati, abitazione unica su 5 piani indivisibile (e quindi poco appetibile per il mercato) ed è stata periziata con un valore di 840 mila euro. E ci sono state 13 aste, tutte deserte. L’ultima il 13 dicembre. Il 20 dicembre arriva la notifica del Tribunale: “appare difficoltoso”, si legge nelle carte, “per gli eventuali interessati all’acquisto visionare l’immobile” e nomina così un altro custode “diverso dal debitore posto a di disporre la liberazione dell’immobile, in modo da scongiurare l’occupazione da parte dell’esecutato possa costituire ostacolo alla sua fruttuosa collocazione”. “Insomma dobbiamo abbandonare l’appartamento”, taglia corto Vargiu, “ma questa è la nostra prima abitazione. Non abbiamo altre case e siamo senza reddito perché non abbiamo lavoro e viviamo alla giornata. Abbiamo passato male le feste. Ma che senso ha sbatterci fuori sotto Natale?”, e ribadisce, “noi abbiamo diritto a stare qui finché la casa non si vende”. Lo sgombero forzato è previsto per il 7 febbraio prossimo.


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