Disastro Sardegna: prima per disoccupazione e boom di reddito cittadinanza

Gli indicatori del “Welfare Italia Index” fotografano un’isola completamente al palo, ostaggio di Naspi e incapace di risollevarsi, mentre la dispersione scolastica è più del doppio rispetto a quella nazionale e il fenomeno dei neet, i giovani che non studiano e non lavorano, è in costante aumento


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La Sardegna fanalino di coda in Italia per efficacia ed efficienza del welfare – ovvero politiche sociali, sanità, previdenza e formazione – vive una situazione socioeconomica disastrosa. E’ la prima regione italiana per percentuale di beneficiari sussidio di disoccupazione NASPI: al comando con l’8% della popolazione 15-64 anni, seconda per spesa in interventi e servizi sociali pro capite (243 contro i 127 nella media nazionale), e quinta per la spesa del reddito di cittadinanza. Dati da brivido che restituiscono l’immagine di un’isola sempre più al palo, incapace di reagire alla crisi economica, non in grado di creare opportunità di lavoro e volentieri rassegnata a incassare i sussidi pubblici.

Ma non solo, perché se prendiamo in considerazione la situazione dei giovani è anche peggio. La Sardegna è la prima regione per dispersione scolastica, con un avvilente 40% che è più del doppio della media nazionale del 18%, mentre galoppa la tendenza neet, ovvero i giovani che non studiano né lavorano, 30% contro il 19,8% nazionale, in buona compagnia dei cittadini inattivi su popolazione in età lavorativa con più di 34 anni (60% contro il 44,4% italiano).

Il dato emerge dalle classifiche del “Welfare Italia Index” – strumento di monitoraggio che prende in considerazione gli ambiti di. La Sardegna – dice il report – mostra dunque forti lacune negli indicatori relativi al contesto socioeconomico. Numeri che inchiodano l’isola a una disarmante realtà.


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