Otto militari sono stati rinviati a giudizio, dodici persone sono invece state prosciolte perché il fatto non sussiste o perché non costituisce reato. Lo ha deciso oggi, al termine di un’udienza fiume, il gup Nicola Clivio del Tribunale di Lanusei nell’ambito dell’inchiesta sui “veleni” di Quirra.
A giudizio i generali che hanno comandato il poligono di Quirra nel periodo compreso tra il 2004 e il 2010. Si tratta dei generali Fabio Molteni, Alessio Cecchetti, Roberto AQuattrociocchi, Valter Mauloni, Carlo Landi e Paolo Ricci, e due comandanti del distaccamento dell’Aeronautica di Capo San Lorenzo, i colonnelli Gianfranco Fois e Francesco Fulvio Ragazzon e il tenente Walter Carta.
Stamattina le parti civili che rappresentano Comuni, Province, associazioni di categoria e privati cittadini avevano chiesto il processo per le venti persone, tra generali, medici, amministratori, studiosi dell’università di Siena e della società Sgs finiti nel mirino della Procura: secondo i legali, infatti, la super perizia del professor Mario Mariani del Politecnico di Milano, da un lato direbbe che nel Poligono militare di Quirra non si è verificato alcun disastro ambientale, ma dall’altro spiegherebbe che si tratta soltanto di approfondimenti parziali, non sufficienti ad identificare lo stato delle aree intorno alla base militare. Sarebbe quindi impossibile accertare se siano presenti o meno sostanze tossiche come torio, uranio impoverito e cadmio.
Dopo gli interventi delle parti civili e dei difensori degli imputati, il Gup si è pronunciato sulle richieste di rinvio a giudizio. Per gli otto comandanti l’accusa è di disastro ambientale: la prima udienza sarà il prossimo 23 settembre.











