Duemila firme raccolte in 4 giorni per chiedere alla Giunta Pigliaru, e in particolare all’assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda, di adoperarsi per sbloccare e concludere i lavori per la realizzazione della diga di Monte Nieddu. Una vicenda, quella della diga “Sa Stria”, in territorio di Sarroch, diventata “un vero calvario – denunciano i promotori della raccolta di firme, l’Associazione Aria Noa Salute e Ambiente Sarroch e il Coordinamento del Partito dei Sardi della Costa Sud Occidentale – iniziato negli anni ’50 che ha condannato i cittadini di Sarroch, Pula, Villa S.Pietro e Domus de Maria a una costante convivenza con situazioni di emergenza idrica e ha bloccato se non distrutto le possibilità di sviluppo dei comparti agricolo e turistico”. L’assessore ai Lavori Pubblici, Maninchedda: “troveremo una soluzione, porterò la vicenda all’attenzione di Pigliaru e della Giunta”.
La petizione con le duemila firme è stata consegnata questa mattina all’assessore ai Lavori Pubblici. “La grande incompiuta dei lavori – ricorda Maria Beatrice Tiddia, una delle promotrici dell’iniziativa – ha tra l’altro causato un vero e proprio scempio ambientale. Basta attraversare la gola che dalla località Sa Trubiscedda porta alla galleria di derivazione con Su Lilloni e Is Scanascius, per capire che il vero scempio che si è perpetrato è stato quello di sconvolgere il territorio senza terminare l’invaso”. A bloccare i lavori la richiesta di chiarimenti da parte dell’Unione europea su richiesta di alcune associazioni ambientaliste: per il procedimento non è stata richiesta la procedura di Valutazione di impatto ambientale, ora invece obbligatoria. Adesso bisognerà attendere quasi due anni prima che dall’Europa arrivi una risposta e si dia il via per riprendere i lavori.
“Il completamento della diga oltre a ristabilire l’equilibrio della montagna sarà fonte di sviluppo in molti settori consentendoci di passare gradualmente dall’economia del petrolio all’economia dell’acqua – aggiungono i firmatari della petizione – vale a dire la produzione di energia, il rilancio del comparto agricolo, la valorizzazione dei servizi turistici”. Da parte dell’assessore Maninchedda l’impegno a cercare una soluzione tempestiva e a sottoporre al più presto la vicenda all’attenzione del Presidente Pigliaru affinché trovi “insieme alla Giunta le migliori soluzioni pratiche per ridare un futuro di opportunità a questa parte della nostra terra e del nostro popolo”.












