Difende un giovane dal branco a Guspini, le mamme lo insultano sui social: “E’ esibizionismo”

Guspini – Difende un giovane dal branco ma sui social in tanti, tra cui delle mamme, lo insultano e accusano di esibizionismo. Luca Frau a Radio CASTEDDU: “Non sono un eroe, ripeterei questo gesto. I genitori devono controllare di più i figli e dobbiamo capire come fare per aiutare i ragazzi perché, se questi fatti accadono, molte colpe le abbiamo noi adulti”. 


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Guspini – Difende un giovane dal branco ma sui social in tanti, tra cui delle mamme, lo insultano e accusano di esibizionismo. Luca Frau a Radio CASTEDDU: “Non sono un eroe, ripeterei questo gesto. I genitori devono controllare di più i figli e dobbiamo capire come fare per aiutare i ragazzi perché, se questi fatti accadono, molte colpe le abbiamo noi adulti”. 
Un sabato sera caratterizzato dall’ennesima rissa tra giovanissimi, questa volta avvenuta nel centro del Medio Campidano, e a “salvare” un ragazzino in difficoltà è Luca Frau, 40 anni, imprenditore e impegnato da anni nel sociale come volontario, che, senza esitazione, scende dalla macchina e blocca il branco che insegue un ragazzino diretto alla fermata del bus. 
Luca Frau ha denunciato anche su Facebook dove, tra centinaia di commenti positivi, si sono distinti quelli anche di mamme che hanno espresso un giudizio negativo nei confronti dell’uomo. “Sabato pomeriggio mi trovavo nella zona di Piazza Oristano, ho visto dei ragazzi che correvano e davanti c’era un ragazzino che camminava a passo spedito. Ho percepito che c’era qualcosa che non andava e mi sono messo davanti, a seguire, sino a quando mi sono reso conto che lo stavano inseguendo. Io ho semplicemente cercato di trattenere i ragazzi, il ragazzo ho capito che non era del paese perché dicevano “non devi più tornare a Guspini”. Il ragazzino si è diretto verso la fermata del bus”. 
Il giovane, di fatto, è stato preso di mira dal branco ma sui social è stato attaccato Frau: “Appena sono rientrato a casa ho scritto un post, l’allarme che ho voluto lanciare, a livello sociale di tutto il territorio, è quello di controllare i ragazzi, è inutile dare la colpa, per esempio, alle forze dell’ordine ma molti non l’hanno percepito e anche delle mamme hanno insultato. Io non voglio assolutamente apparire, l’ho scritto per sensibilizzare i genitori, a me interessava che quel ragazzo rientrasse a casa, che nessuno gli mettesse le mani addosso e che gli altri ragazzi non si sporcassero le mani con un atteggiamento del genere. 
In un commento ho scritto che  per ragazzi è bene andare in palestra ma non in strada a comportarsi a questa maniera e qui, forse, ho fatto scattare qualcosa in molti che mi hanno attaccato. Mi dispiace perché sono due giorni che cerco di rispondere a tutti ma mi dicono che ho esagerato. La responsabilità secondo me dipende molto dai genitori che devono uscire, controllare di più i figli, non devono passare  tutto per oro colato. Io sono a contatto con i ragazzi e ci tengo che abbiano i loro spazi, che escano tranquilli”. 
Ma cos’è che sta cambiando, che sta portando a vivere queste situazioni? “Magari anche perché i ragazzi non hanno degli spazi adeguati, i locali chiudono presto e si riversano nelle piazze; forse anche perché le palestre sono chiuse e non hanno quell’indirizzo specifico, sono un po’ allo sbando, non sanno dove andare. 
Non c’è una struttura in questo periodo storico perché è tutto bloccato, abbiamo una grande responsabilità nei confronti dei ragazzi, dobbiamo capire come fare per aiutarli perché, se questo avviene, molte colpe le abbiamo noi adulti”.
Risentite qui l’intervista a Luca Frau del direttore Jacopo Norfo e di Paolo Rapeanu 
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