Diabete, il parere del primario: “Migliore qualità della vita con il sensore glicemico”

Il dottor Marco Songini, responsabile del Centro Diabetologico del Brotzu, plaude al rilascio gratuito del dispositivo per il monitoraggio della glicemia: “Ne trae beneficio chiunque faccia uso di insulina. Ma gli anziani resteranno fuori dal rilascio gratuito del dispositivo per il monitoraggio della glicemia”


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di Vanessa Usai

Il rilascio gratuito del dispositivo per il monitoraggio della glicemia è un traguardo epocale per la sanità sarda, dal quale trarranno un sensibile beneficio tutti i pazienti che utilizzano l’insulina, e in particolare quelli che praticano attività fisica. A plaudere alla recente decisione della Consulta Regionale della Diabetologia è il dottor Marco Songini, primario del Centro Diabetologico dell’Ospedale Brotzu di Cagliari, tra i massimi esperti della patologia a livello internazionale.

“Il sensore di controllo FreeStyle Libre (questo il nome commerciale del dispositivo), consente un monitoraggio continuo e non più solo sporadico della glicemia, attraverso un lettore esterno che semplicemente strisciato sul braccio consente al paziente di conoscere in ogni momento il livello della glicemia, senza la necessità di bucarsi”, spiega il dottor Songini. L’apparecchio funziona in sostanza come un orologio che rileva in modo puntuale e continuo la glicemia e ne fornisce il valore medio, con una freccia che indica se sale o scende. “Stiamo parlando di alta tecnologia che anche terapeuticamente ha cambiato l’utilizzo dell’insulina e da cui può trarre beneficio chiunque faccia l’insulina, ma ancora di più chi pratica attività sportiva”, aggiunge il primario.

Che il sistema di controllo continuo faccia parte della terapia è un dato riconosciuto anche dagli organismi internazionali. Tuttavia, in Sardegna, il rilascio gratuito del dispositivo non sarà, almeno in questa fase iniziale, destinato a tutti i pazienti, ma privilegerà bambini, giovani e adulti entro una determinata fascia di età, in particolare quelli soggetti a terapie insuliniche intensive. Una scelta di mera ottimizzazione economica sanitaria, così come le remore che avevano finora impedito il via libera da parte della Sanità regionale alla dispensazione.  “Non ci sono controindicazioni, e se usato nel modo corretto può migliorare notevolmente la qualità della vita del paziente”, afferma il dottor Songini. L’accoppiata ottimale di questi apparecchi è quella con i microinfusori per l’insulina, attualmente già coperti dal sistema sanitario nazionale.

La Sardegna è la regione italiana con il più alto numero annuale di nuovi casi di diabete di tipo 1, con un’incidenza infanto-giovanile di oltre 50 casi ogni 100mila abitanti, contro i 6-7 del resto d’Italia, numeri raggiunti nel resto del mondo solo dalla Finlandia. Ogni anno nell’Isola vengono registrati circa 700 nuovi casi di diabete di tipo 1, quello che richiede almeno quattro somministrazioni giornaliere di insulina per la sopravvivenza. Attualmente in Sardegna il numero totale dei diabetici di tipo 1 e 2 è di oltre 50mila, una vera e propria emergenza socio-sanitaria in costante crescita, dovuta principalmente a un’alimentazione scorretta e squilibrata e a una scarsa o assente attività fisica.