Delunas, rivincita Province: “Ora sciogliamo il Consiglio regionale”

Esultanza dopo la decisione del Tar


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“Tutti sapevano che la leggina regionale che commissariava la Provincia di Cagliari era ed è anticostituzionale”. Parole dell’ex capogruppo provinciale del Pd, Stefano Delunas, attualmente a capo del coordinamento Associazione amministratori provinciali per la difesa della democrazia e dello Statuto Sardo. Secondo Delunas si tratta di “gravi violazioni di legge” per cui proporrà che il Consiglio venga sciolto. 

“L’avevano detto due anni fa i 4 costituzionalisti sardi interpellati dalla Presidente del Consiglio Claudia Lombardo – scrive Delunas in una nota – cosi come i docenti universitari ed i loro studenti di giurisprudenza. Nonostante tutto si è voluto cavalcare, e ahimè anche dai media, e seppur a ragione, il malessere dei sardi nei confronti della politica e dei politici. Facile rappresentare la casta ed i suoi costi nei consigli provinciali. In questa terra si pone sempre il problema della libera stampa e della veridicità delle notizie. Della difficoltà spesso di far valere le proprie posizioni se queste sono ovviamente in contrasto con i potentati di turno. Denunciammo il caos istituzionale che sarebbe derivato dal commissariamento della provincia di Cagliari, dalla incertezza dei lavoratori e delle loro famiglie.

Denunciammo la lentezza con cui il centrodestra in Regione volesse porre una seria e condivisa legge sul riordino degli Enti Locali e oggi lo fa con un disegno di legge farlocco che prevede che le province vengano guidate da Direttori Generali non eletti, bensì nominati sempre dalla politica. E questo appunto è il caso emblematico che con la scusa della spending review, si fanno fuori in maniera cruenta ed illegittima coloro che almeno sono stati eletti in libere elezioni per strapagare 8 Direttori Generali . Il solo stipendio di uno di questi costerà molto di più di 8 presidenti di provincia regolarmente eletti.

Calpestato lo Statuto sardo di autonomia, calpestata la dignità dei consiglieri provinciali eletti (di centrodestra e di centrosinistra ). Calpestati i diritti dei cittadini che in base alla Costituzione Italiana godono del diritto di eleggere i loro rappresentanti nelle istituzioni a suffragio universale E tutto questo viene reso ancora più grave da una precedente sentenza della Corte Costituzionale che sanciva che non era nei poteri del Consiglio Regionale della Sardegna accorciare i mandati elettivi dei consigli provinciali. La sentenza è la n° 48 del 2003.

Qualcuno per confondere le acque vi dirà che il commissariamento della provincia di Cagliari è frutto della decadenza o delle dimissioni di Graziano Milia. Ma anche questo non c’entra nulla. Il D.Lgs 267/2000 ( Testo unico sull’ordinamento degli enti locali ) prevedeva e prevede tuttora che in caso di decadenza o di dimissioni di un presidente di provincia o di un sindaco, continua il mandato il vice presidente o il vicesindaco sino alla prossima tornata elettorale. Cosa che non avvenne. Ecco perché firmai il ricorso al TAR ed poi ci rivolgemmo al Consiglio di Stato. Questo organismo poi rimandò per il “giudizio di merito ” nuovamente al TAR sino alla sentenza di oggi che comunque certifica in maniera chiara ed inconfutabile la incostituzionalità delle leggi di Cappellacci e dei Riformatori.

Questi sapevano ? Si. questi sapevano perfettamente a cosa andavano incontro e con la scusa dell’esito referendario hanno voluto insistere nel bluff. Ma quando il Consiglio Regionale compie atti contrari alla Costituzione o allo Statuto sardo o gravi violazioni di legge, il Consiglio regionale può essere sciolto. Lo dice l’art. 50 del nostro Statuto Autonomistico che è a sua volta una legge di rango costituzionale. Ed è quello che proporrò ai miei colleghi di centrosinistra e di centrodestra della provincia di Cagliari la settimana prossima”.