Questa mattina presso il centro sociale in via Aldo Moro a Decimomannu, si è tenuta l’assemblea promossa dai sindacati e supportata dai sindaci dei Comuni di Decimomannu, Villasor, Decimoputzu, Villaspeciosa, Vallermosa, Uta, Quartu Sant’Elena, Gonnosfanadiga, Perdasdefogu, Ussana e San Sperate a sostegno della vertenza dei sindacati a sostegno dei lavoratori dell’aeroporto base militare di Decimomannu, che ha visto la massiccia partecipazione dei lavoratori militari e civili della base militare e dei cittadini, tutti a sostegno del personale impiegato nella base militare che sta rischiando seriamente la chiusura. Tutti uniti per dire sì alla salvaguardia dei lavoratori civili e militari, alla tutela delle loro famiglie e alla conservazione del tessuto economico e sociale. Il sindaco di Decimomannu, Anna Paola Marongiu ha affermato: «Dall’assemblea scaturisce l’urgenza di portare avanti la vertenza a salvaguardia dei lavoratori, a tutela delle famiglie e della loro interazione sociale, per la conservazione e lo sviluppo della nostra economia, e per dire dunque no alla chiusura delle basi militari. Un appello affinché le nostre realtà territoriali vengano tenute in debito conto e non vadano sottovalutate». All’assemblea indetta dai sindacati dei lavoratori, anche un gran numero di lavoratori e un folto numero di colleghi sindaci, alcuni consiglieri regionali, tutti insieme concordi per dare voce alla dignità dei lavoratori, ossia alla conservazione del posto di lavoro. «Questo è l’obiettivo fondamentale», ha continuato il Sindaco, «non un tema ideologico di militarismo o antimilitarismo. Ma una realtà locale da tutelare, in riferimento a strutture che hanno sempre convissuto serenamente». Intanto, i sindacati si stanno attivando per organizzare una manifestazione sotto il palazzo regionale perché nonostante le numerose richieste d’incontro, da parte di sindaci e sindacati, col presidente Pigliaru non ha mai dato riscontro. Inoltre, i consiglieri regionali presenti stamane (Alessandra Zedda, Stefano Tunis, Piero Comandini, Paolo Truzzu e Alberto Randazzo) si son presi l’impegno di far sentire la loro voce in consiglio regionale già da oggi e di essere presenti in caso di manifestazioni a sostegno della causa.











