Un intervento mirato a rendere nuovamente fruibile e accessibile l’area di uno dei luoghi più simbolici e suggestivi del territorio.
Ubicato a nord-ovest dell’abitato, a breve distanza dall’attuale corso del Rio Sesi, noto anche come Flumini Mannu, la struttura originaria venne realizzata con blocchi squadrati di calcare messi in opera a secco ed è conservata ancora oggi nelle arcate e nei resti in parte crollati all’interno dell’alveo. Non è possibile datare con precisione la costruzione del ponte, vista l’assenza di fonti storiche ed epigrafiche che lo riguardano. Dai confronti con strutture simili meglio databili esistenti in Sardegna, è plausibile proporre una datazione non precedente all’impero di Augusto, tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I d.C.
Da troppo tempo l’area è abbandonata al degrado e un primo passo concreto per restituire, dopo decenni, un bene storico alla comunità, sono i lavori di riqualificazione annunciati dalla sindaca Monica Cadeddu.
“L’obiettivo era parte del nostro programma e oggi lo stiamo realizzando, consapevoli dell’importanza di custodire le radici e valorizzare ciò che ci rappresenta.
Questo spazio torna oggi a disposizione di chi desidera passeggiare, visitare un luogo identitario, o semplicemente riscoprire un angolo silenzioso e autentico del nostro paese.
Stiamo già lavorando alla ricerca di finanziamenti per proseguire questo percorso, immaginando in futuro un ponte vivo, che possa diventare cornice di eventi culturali, momenti conviviali e occasioni di socialità”.













