“Da un punto di vista umano sono vicino alla Todde, non è un bel momento, non sta attraversando un bel periodo e non lo auguro a nessuno. Tuttavia è difficile essere comprensibili sul piano politico, perché bastava davvero poco per evitare questo pasticcio, era più facile fare le cose fatte bene che creare questo caos”. Non fa sconti Fausto Piga, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale, tornando sulla vicenda che da oltre un mese domina la politica in Sardegna: la decadenza della presidente della Regione Alessandra Todde, chiesta dai giudici del collegio elettorale di garanzia della corte d’appello di Cagliari. Ieri la Todde, esponente di punta dei 5 stelle, ne ha riferito in aula, accusando i giudici di voler, con quel provvedimento, sovvertire l’esito del voto che lo scorso febbraio l’ha portata a Villa Devoto..
“La Presidente Todde dice che il problema è una bolletta di 153 euro? Magari fosse solo quello, capisco la strategia comunicativa di minimizzare la figuraccia, ma i punti contestati dall’ordinanza-ingiunzione del collegio elettorale della Corte d’Appello di Cagliari sono ben altri – attacca Piga – saranno sufficienti per la sua decadenza? Saranno i giudici a decidere, io rimango garantista anche con la Todde, non solo quando conviene come fanno i cinque stelle e la sinistra, ma sul piano politico sono errori di sciatteria ingiustificabili e minimizzare li rende ancora più gravi”.
“La decandenza rischia di essere il minor dei problemi, più che pensare a quando finirà questa legislatura, vorremmo capire quando inizierà – l’attacco finale del meloniano – siamo in ritardo su tutti i temi, in particolare bilancio, sanità, trasporti e agricoltura, nessun vecchio problema è stato risolto, i problemi ereditati stanno tutti peggiorando e ai vecchi problemi se ne stanno aggiungendo dei nuovi”.