Secondo Davide Carta si tratta di “un’affermazione di particolare gravità, in quanto lascia intravedere delle ombre sulla mia azione personale. Tu sai bene che non è così.
Mi è sembrata una meschinità. Conosci come gli altri la mia onestà intellettuale e correttezza politica e come ben sai non ho partecipato alla elaborazione del regolamento per l’assegnazione dei contributi e non ho neanche dato il mio voto in commissione e nemmeno in Consiglio. In ogni caso il regolamento approvato dal Consiglio Comunale ha cercato di introdurre elementi di trasparenza, individuando una commissione valutatrice e dei criteri di valutazione, oltre ad una formula matematica di attribuzione automatica del valore dei contributi, contrariamente alla totale discrezionalità del passato.
Non stiamo poi parlando nel caso del Festival Tuttestorie di un’iniziativa inventata per prendere contributi, come in passato si sono spesso viste, ma parliamo di una realtà importante giunta all’ottava edizione, che ha già avuto contributi dalla precedente amministrazione di centrodestra, per importi che con l’amministrazione di centrosinistra, si sono sensibilmente ridotti con particolare riferimento al periodo 2009-2012. Non si capisce perché l’iniziativa che voi finanziavate convintamente nella scorsa consiliatura, sia oggi oggetto di una valutazione di sospetto.
Quanto al valore del Festival Tuttestorie tu lo conosci bene e ti ricordo che ha avuto numerosi premi e riconoscimenti di carattere nazionale come chiunque può agevolmente vedere andando sul sito web (tra gli altri è stato inserito tra le 18 più importanti manifestazioni letterarie e fiere del libro sul primo rapporto sulla promozione della lettura voluto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri).
Mi colpisce che tu abbia fatto un intervento di questo tipo, che è intollerabile perché getta un alone di dubbio e di sospetto mettendo in correlazione fatti, eventi e ruoli che nulla hanno a che vedere tra loro.
Non vorrei che fosse una risposta scomposta ad una difficoltà, sempre più manifesta, di fare politica”.