Appena cinque anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale nasceva a Cagliari la laurea in Ingegneria Civile.
La città era da ricostruire. La Sardegna affrontava una sfida epocale: strade inesistenti o impraticabili, carenza d’acqua, scuole e ospedali insufficienti per una popolazione che cresceva e chiedeva progresso. Era una terra da collegare, da irrigare, da rendere vivibile. La laurea in Ingegneria Civile nasceva il quel contesto, formando i tecnici che avrebbero progettato il riscatto dell’isola, trasformando necessità in opportunità, isolamento in sviluppo e gli ingegneri formati in quegli anni in piazza D’Armi non costruivano solo infrastrutture: davano forma a un futuro più solido e moderno per l’intera regione.
Giovedì all’EXMA a partire dalle 17:00 il Corso di Studi in Ingegneria Civile dell’Università di Cagliari e l’Ordine degli Ingegneri celebrano il 75° compleanno, tra musica, luci, brindisi e dialoghi tra personalità dal mondo universitario, amministrativo, stakeholder e professionisti, su acqua, mobilità, infrastrutture e sostenibilità degli edifici.
Negli ultimi anni, l’ingegneria civile si è evoluta per integrare la sostenibilità, la sensoristica e le tecnologie per la riduzione dei consumi e delle emissioni, la progettazione avanzata e simulativa. Tuttavia, nonostante questa trasformazione, il numero di ingegneri civili in Italia e nel mondo è gravemente insufficiente per soddisfare la crescente domanda di competenze concrete, le uniche utili a concepire e costruire opere e infrastrutture resilienti e sostenibili.
Una professione internazionale che ha portato le società di ingegneria e di costruzioni italiane ad essere per numero tra le prime realtà mondiali alle spalle solo di USA e Cina e con un fatturato di 4,24 miliardi nel 2024 (OICE). Per questi motivi l’ingegneria civile di una nazione e di una regione, compresa la nostra, viene appena dopo il sistema sanitario. È tra i primi 5 lavori più richiesti del futuro e una delle opzioni di carriera più redditizie e creative. Operando nel concreto non teme la rivoluzione dell’IA, ma da essa può ottenere grandi benefici. Citando Isaac Asimov “La scienza può divertire e affascinare tutti noi, ma è l’ingegneria civile che cambia il mondo”.










