Libero dopo un breve periodo agli arresti domiciliari, frutto della partecipazione al pestaggio di un marocchino in piazza Santa Maria a Quartu. Gabriele Cabras era libero di andare dove voleva, tranne nei locali dopo le diciotto e sino all’alba del giorno successivo. Il suo legale, Giovanni Cabras, era riuscito a fargli diminuire sensibilmente la pena: “Prima i domiciliari, poi il provvedimento limitativo da parte del questore a un mese esatto di distanza. Provvedimento che non ha mai violato”, precisa il legale. Quindi, nessuno ha impedito al diciannovenne di prendere accordi con Gabriele Pergola, 43enne di Quartu, titolare di un’agenzia di scommesse e lavoratore in un bar gestito dai parenti, nel b&b di Quartucciu di via Nazionale, Corte Cristina. Cabras l’ha strangolato con un asciugamano, poi è fuggito con tutti i soldi che l’uomo aveva nel portafoglio, più di seicento euro. “Quando i carabinieri l’hanno rintracciato non ha opposto nessuna resistenza ed è stato collaborativo”, prosegue il legale del giovane assassino. Che, dopo la scena muta fatta in caserma, è stato trasferito a Uta.
Nei prossimi giorni l’interrogatorio di garanzia. Intanto, i carabinieri avrebbero già raccolto elementi sufficienti per escludere qualunque altra pista: tra Gabriele Pergola e Gabriele Cabras qualcosa è andato storto e un incontro a sfondo sessuale si è trasformato in una rapina sfociata in omicidio. Gli smartphone di vittima e omicida, stando a quanto trapela, conterrebbero messaggi inequivocabili.










