La cucina italiana compie un passo decisivo verso il riconoscimento come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Questa mattina l’UNESCO ha pubblicato la valutazione tecnica positivadel dossier di candidatura, consigliando l’iscrizione della cucina italiana nella prestigiosa lista.
Si tratta del primo sì ufficiale, che sarà sottoposto alla decisione finale del Comitato intergovernativo dell’UNESCO, in programma a New Delhi dall’8 al 13 dicembre 2025. Qualora venisse confermato, la cucina italiana sarebbe la prima al mondo, nel suo complesso, a ottenere tale riconoscimento.
L’Italia vanta già diversi riconoscimenti UNESCO in ambito immateriale, tra cui la Dieta Mediterranea, l’arte dei pizzaioli napoletani, la Transumanza e il Canto a tenore sardo, simbolo dell’identità culturale dell’isola.
A commentare la notizia è anche Emanuele Frongia, presidente della Fipe Confcommercio Sud Sardegna, che sottolinea il valore strategico di questo riconoscimento per l’Isola:
“Questa è per noi una grande occasione. Sempre più l’enogastronomia è tra i protagonisti della scelta turistica di chi pensa a livello internazionale la propria meta. La Sardegna può dare tanto e noi come Fipe ci siamo attivati per promuovere e spingere in questa direzione. La Regione Sardegna ha una grande occasione per fare un salto di qualità e per noi il 2026 è importantissimo per allinearci con quanto, a livello nazionale, le regioni più virtuose stanno facendo e come ovviamente altre realtà internazionali stanno puntando.”
Per Frongia, il riconoscimento UNESCO sarebbe anche un traino per il turismo enogastronomico sardo, un settore in forte crescita che può diventare uno dei pilastri del rilancio dell’economia locale. “La cucina è cultura, identità e accoglienza – conclude Frongia – e la Sardegna ha tutte le carte in regola per essere protagonista nel racconto mondiale del gusto italiano.”













