“Ero paralizzata, volevo urlare, ma non riuscivo a muovermi, mi hanno costretta a bere vodka. e dopo quella notte ho tentato il suicidio”. Sono queste le prime frasi pronunciate dalla ragazza presunta vittima di violenza sessuale di gruppo, nell’udienza del processo che vede imputato Ciro Grillo, figlio del comico genovese, insieme a tre suoi amici genovesi Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. Si tratta del passaggio più drammatico dell’interrogatorio della ragazza davanti al collegio del tribunale di Tempio Pausania, che è stato anche interrotto per circa dieci minuti dopo che è scoppiata in lacrime quando le è stato chiesto di ricostruire quella serata del 2019 nella villetta della famiglia Grillo a Porto Cervo.
“Una ragazza devastata, che ha tentato il suicidio. Per noi legali questi sono i momenti più difficili, è stata una deposizione tra i singhiozzi”, ha detto all’uscita dall’aula Giulia Bongiorno, avvocato di parte civile della ragazza italo-norvegese. “Sono giornate dolorose, vedere una persona che, nel raccontare quello che le è accaduto, ha parlato di tentativi di suicidio, atti autolesionistici, corse verso i binari per farsi mettere sotto il treno, forse fa capire che a volte si banalizzano fatti che sono di una gravità inaudita, che devastano”.
Secondo quanto dichiarato in udienza, oggi la ragazza soffrirebbe di problemi alimentari e avrebbe manifestato comportamenti autolesionistici, situazione in qualche modo riconducibili al trauma subìto a causa della violenza.
Drammatico anche il suo racconto di quella sera. La giovane ha detto di aver bevuto molto la sera del presunto stupro, ma di essere stata costretta a farlo, e che non avrebbe quindi potuto avere un rapporto sessuale consenziente. “Con una mano mi hanno preso per il collo e con l’altra mi hanno forzato a bere vodka”, avrebbe confermato in udienza.
La difesa ha contestato la ricostruzione facendo leva sulle immagini acquisite dai video dei telefonini degli imputati. “La ragazza ha risposto a tutte le domande del pubblico ministero e della sua legale Giulia Bongiorno, ma dalla sua deposizione emergono tante contraddizioni”, ha dichiarato uno degli avvocati del pool della difesa, Antonella Cuccureddu, al termine della prima giornata di deposizione in aula, a Tempio Pausania.
Si torna in aula domani mattina alle 10 quando la studentessa, all’epoca dei fatti diciannovenne, dovrà rispondere alle domande delle difese.













