Appena approvata ed è già un gran pasticcio. Una norma contenuta nella legge di assestamento di Bilancio sta creando il caos: toglie (definanzia, in termine tecnico) ai Comuni i fondi per le opere finanziate o delegate dalla Regione agli enti locali sul conto residui 2011, se ancora non è stato pubblicato il bando di gara o non è stato affidato l’appalto. Il guaio è che per colpa della stessa regione (patto di stabilità) in moltissimi casi i Comuni non hanno potuto procedere per cui si trovano a essere due volte bastonati per colpe non loro: insomma, oltre al danno la beffa. Ecco perché i Riformatori hanno presentato una proposta di legge (primo firmatario il coordinatore regionale del partito, Michele Cossa) che mette al riparo i Comuni dal problema venutosi a creare, rivedendo il termine per il definanziamento degli interventi tenendo conto della data dell’effettiva erogazione della prima quota del finanziamento e non semplicemente della delega od affidamento della realizzazione delle opere.
“Lo scostamento temporale tra le due operazioni – spiega Cossa – in genere dovuto ai vincoli derivanti dal patto di stabilità, impedisce agli enti beneficiari di assumere, nei tempi stabiliti, una obbligazione giuridicamente vincolante. In questo caso, il definanziamento di un’opera rappresenta una sanzione per inadempimento dovuto non all’ente destinatario del finanziamento ma della stessa Regione.












