Coronavirus, l’Isola piange una nuova vittima: è un residente di San Sperate

È morta in ospedale, positivo al Coronavirus: si tratta di una donna di 60 anni. Il sindaco Enrico Collu: “Aveva altre patologie, la presenza del Covid-19 non l’ha aiutato. La situazione è peggiorata negli ultimi giorni”


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La Sardegna piange un’altra vittima legata al Coronavirus. Si tratta di una residente, una donna di 60 anni, di San Sperate, ricoverata già da tempo all’ospedale. A darne comunicazione è il sindaco sansperatino Enrico Collu: “La buona notizia dell’assenza di nuovi casi di positività per il secondo giorno consecutivo e della guarigione di un altro soggetto risultato positivo al Covid-19, viene funestata dalla notizia che una persona ricoverata in ospedale e positiva al Covid-19 è deceduta. La persona aveva altre patologie importanti e non sono ancora note le cause del decesso, che la presenza del Covid-19 non l’abbia certamente aiutata posso immaginarlo”, così Collu, in un comunicato diramato sul sito ufficiale del Comune.

“Inizialmente le condizioni di salute non destavano preoccupazioni, in questi ultimi giorni la situazione è progressivamente peggiorata fino all’epilogo che nessuno si aspettava. A nome di tutta la Comunità speratina porgo alla famiglia le più sentite condoglianze”. Collu, poi, “ancora una volta, sempre nel rispetto delle opinioni di tutti” fa notare che “specialmente in un momento come questo trovo fuori luogo polemiche e contestazioni (in particolare sui social)  delle misure di protezione adottate. Ancor meno comprendo l’avversità e il mancato utilizzo dell’utilizzo di strumenti che ci vengono messi a disposizione come l’app immuni. App che potrebbe aiutarci, se tutti la utilizzassimo con costanza e precisione, nella convivenza al virus senza ledere minimamente le nostre libertà personali. In questo momento la questione principale è, sopra ogni altra cosa, avere rispetto di noi stessi e degli altri per vincere questa battaglia contro un nemico infido ed invisibile. Ovviamente il confronto e le opinioni diverse espresse in un’ottica propositiva sono sempre utili anche se non collimano con le opinioni di chi governa o amministra, tuttavia è importante riuscire ad avere delle linee condivise, fare per quanto possibile un fronte comune, e accettare le regole anche se ci vengono imposte. La situazione è caotica e difficile da governare di per se, alimentare ulteriormente la confusione in questo momento non sarà utile a nessuno. Credo che tutti ormai ci rendiamo conto, e possiamo concordare, che il virus potrebbe essere l’elemento destabilizzante in chi già per altri motivi è maggiormente vulnerabile dal punto di vista sanitario, oppure, in un momento in cui potrebbe esserlo anche senza la presenza di particolari patologie. Motivi già sufficienti da soli a stare attenti e rispettosi degli accorgimenti suggeriti”.


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