Giuseppe Conte torna a indossare i panni dell’avvocato per difendere Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna, dopo la sentenza del tribunale civile di Cagliari che ha rigettato il ricorso contro l’ordinanza di decadenza legata a presunte irregolarità sulle spese elettorali.
Dal palco di Nuoro, dove si trovava per sostenere la candidatura a sindaco del pentastellato Emiliano Fenu, Conte ha preso la parola con un doppio registro: quello politico e quello tecnico-giuridico. “Il fatto che io sia un politico con una base giuridica non guasta – ha detto – perché mi impedisce di dire fesserie, come spesso accade nel dibattito politico. Cerco sempre di parlare con competenza”.
L’ex premier ha poi chiarito la posizione del Movimento sulla vicenda Todde: “Alessandra ha subito detto di rispettare le decisioni dei giudici, come ovviamente facciamo anche noi. I magistrati si sono dichiarati incompetenti, rimettendo la questione al Consiglio regionale, com’è previsto dalla legge. L’eventuale irregolarità nasce dal fatto che chi non ha sostenuto spese non può presentare una rendicontazione. È stato il comitato elettorale a coprire i costi, ed è perfettamente lecito. La Corte dei Conti non ha sollevato alcuna obiezione”.
Conte ha quindi escluso ogni polemica con la magistratura: “Non facciamo battaglie contro singole parti della sentenza. Rispettiamo i giudici, e andiamo avanti”.
Ma il leader del M5s ha riservato parole durissime per il centrodestra, accusato di aver abbandonato la Sardegna: “I cittadini hanno promosso Alessandra Todde e questo governo regionale con un voto democratico e netto. Capisco il nervosismo degli avvoltoi del centrodestra, che hanno ridotto questa terra a un cumulo di macerie, dilapidando fondi pubblici per favorire pochi gruppi imprenditoriali e lasciando dietro di sé il disastro, a partire dalla sanità”.
Conte ha attaccato anche il governo Meloni, con riferimento diretto al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: “Il centrodestra dovrebbe solo tacere e interrogarsi su come riesca ancora a parlare, con quale faccia tosta. Abbiamo un ministro che continua a tagliare risorse vitali: pochi giorni fa sono stati cancellati 25 milioni di euro per la manutenzione delle strade. Proprio qui, dove invece servirebbero interventi urgenti su infrastrutture primarie”.
In chiusura, una difesa dell’operato dell’assessore regionale alla Sanità, Marcello Bartolazzi: “Mentre loro tagliano, noi ricostruiamo. Bartolazzi si sta rimboccando le maniche per sistemare una sanità devastata. È così che si governa”.









