“Non sono riuscito a raggiungere il quorum minimo di firme richieste a sostegno della candidatura – scrive Argiolas nella lettera – a causa dell’eccessivo numero di sottoscrizioni da raccogliere. Ma soprattutto è stato determinante l’aver rimesso in gioco, a soli due mesi dalla competizione elettorale, anche tutti i Presidenti regionali Coni non rieleggibili perché giunti ben oltre il limite massimo consentito di 2 mandati consecutive. Insomma, una perenne elusione della fissazione del tetto massimo di mandati. Questo evolve verso un “fine mandato mai”, dove i limiti vengono superati da norme apparentemente più restrittive ma che hanno il magico potere di azzerare i conteggi. Tutto ciò, combinato con le descritte e anacronistiche pratiche per la raccolta delle firme – conclude Argiolas – spiega come questo sistema sia in grado di annichilire anche le più volenterose e propositive “possibili” neo- candidature”.